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Dati principali

Stato patrimoniale della BCE

Perdita d’esercizio della BCE

Nel 2024 lo stato patrimoniale della BCE è diminuito di 32,6 miliardi di euro, soprattutto per effetto della riduzione dei titoli detenuti per finalità di politica monetaria, poiché i reinvestimenti del capitale rimborsato sui titoli in scadenza nell’ambito del PAA sono terminati a luglio 2023 e il capitale rimborsato sui titoli del PEPP è stato reinvestito solo in parte nella seconda metà del 2024.

Questa perdita è nuovamente ascrivibile ai considerevoli interessi passivi sul saldo debitorio netto Target ed è comparabile alla perdita registrata nel 2023, pari a 7.886 milioni di euro prima dell’utilizzo dei fondi rischi. Dato che nel 2023 è stato utilizzato l’intero ammontare del fondo rischi finanziari, riducendo la perdita d’esercizio a 1.266 milioni di euro, nel 2024 non si è potuto ricorrere al fondo per coprire le perdite subite.

La perdita del 2024, come quella dell’anno precedente, resterà iscritta nel bilancio della BCE e sarà ripianata con gli utili degli esercizi futuri.

Stato patrimoniale della BCE

Utile/(perdita) d’esercizio della BCE

(miliardi di euro)

(milioni di euro)

1 Relazione sulla gestione

1.1 Finalità della relazione sulla gestione della BCE

La relazione sulla gestione ha lo scopo di fornire informazioni di contesto relative al bilancio della BCE, di cui costituisce parte integrante[1],[2]. Poiché le attività e le operazioni condotte dalla BCE sono finalizzate a sostenere i suoi obiettivi, la situazione finanziaria e il risultato economico della Banca vanno considerati in questa ottica.

La relazione illustra pertanto le principali funzioni e attività svolte dalla BCE e il loro impatto sul bilancio. Inoltre analizza i principali andamenti dello stato patrimoniale e del conto economico nel corso dell’esercizio e offre informazioni sul patrimonio netto della BCE. Infine, descrive il contesto in cui opera la BCE in termini di esposizione a rischi specifici indicando al tempo stesso le politiche di gestione adottate per la loro mitigazione.

1.2 Funzioni e attività principali

La BCE fa parte dell’Eurosistema, che comprende, oltre alla BCE, anche le banche centrali nazionali (BCN) degli Stati membri dell’Unione europea (UE) la cui moneta è l’euro[3]. L’obiettivo primario dell’Eurosistema è il mantenimento della stabilità dei prezzi. La BCE svolge le proprie funzioni come descritto nel Trattato sul funzionamento dell’Unione europea[4] e nello Statuto del Sistema europeo di banche centrali e della Banca centrale europea (Statuto del SEBC)[5] (figura 1). Essa conduce le proprie attività al fine di assolvere il proprio mandato e non allo scopo di generare utili.

Figura 1

Funzioni principali della BCE

Le operazioni di politica monetaria dell’Eurosistema sono rilevate nei bilanci della BCE e delle BCN dei paesi dell’area dell’euro, in linea con il principio di attuazione decentrata della politica monetaria nell’ambito dell’Eurosistema. La tavola 1 offre una visione di insieme delle principali operazioni e funzioni svolte dalla BCE per assolvere il proprio mandato e del loro impatto sul bilancio della Banca.

Tavola 1

Attività principali della BCE e impatto sul bilancio

Attuazione della politica monetaria

Rifinanziamento e passività verso enti creditizi dell’area dell’euro relativi a operazioni di politica monetaria

L’assetto operativo di politica monetaria dell’Eurosistema consiste di una serie di strumenti. L’Eurosistema conduce operazioni di mercato aperto regolari, ossia non strutturali, tramite aste standard, per l’immissione di liquidità, offre operazioni su iniziativa delle controparti e richiede agli enti creditizi di detenere riserve obbligatorie[6].

Questi strumenti di politica monetaria sono utilizzati in maniera decentrata dalle BCN e si riflettono nei loro bilanci alle voci “Rifinanziamenti denominati in euro a favore di enti creditizi dell’area dell’euro connessi con le operazioni di politica monetaria” e “Passività denominate in euro relative a operazioni di politica monetaria nei confronti di enti creditizi dell’area dell’euro” dello stato patrimoniale. Pertanto non hanno alcun impatto sul bilancio della BCE.

Titoli detenuti per finalità di politica monetaria

Gli acquisti di questi titoli sono stati condotti dalla BCE e dalle BCN dell’Eurosistema e sono iscritti alla voce “Titoli detenuti per finalità di politica monetaria” dello stato patrimoniale. I titoli di debito attualmente detenuti sono contabilizzati al costo ammortizzato, tenendo conto di eventuali riduzioni durevoli di valore (impairment).

Gli interessi cedolari e i premi e gli sconti ammortizzati sono rilevati nel conto economico alla voce “Interessi attivi” o “Interessi passivi”, a seconda che l’importo netto sia positivo o negativo.

Gli utili e le perdite eventualmente realizzati confluiscono nella voce “Utili/(perdite) realizzati rivenienti da operazioni finanziarie” del conto economico.

Prestito titoli

I titoli detenuti per finalità di politica monetaria sono disponibili a fini di prestito da parte dell’Eurosistema[7]. Per quanto riguarda la BCE, queste operazioni sono condotte tramite istituzioni specializzate. In bilancio sono registrate alle voci “Altre passività denominate in euro verso enti creditizi dell’area dell’euro” e “Passività denominate in euro nei confronti di non residenti nell’area dell’euro” se la garanzia è fornita in contante e risulta non investita a fine esercizio. Diversamente, le relative operazioni di prestito titoli sono registrate nei conti fuori bilancio.

Gli interessi maturati sono rilevati alle voci “Interessi attivi” o “Interessi passivi” del conto economico.

Erogazione di liquidità in valuta estera

La BCE funge da intermediario fra le banche centrali di paesi non appartenenti all’area dell’euro e le BCN di paesi appartenenti all’area nelle operazioni di swap finalizzate a offrire liquidità a breve termine in valuta estera alle controparti dell’Eurosistema[8].

Queste operazioni sono registrate nello stato patrimoniale alle voci “Passività denominate in euro nei confronti di non residenti nell’area dell’euro” e “Crediti relativi a Target (netti)” / “Passività relative a Target (nette)”, nonché nei conti fuori bilancio.

Gli interessi maturati sono rilevati alle voci “Interessi attivi” o “Interessi passivi” del conto economico.

Erogazione di liquidità in euro alle banche centrali di paesi non appartenenti all’area dell’euro

L’Eurosistema può fornire liquidità in euro a banche centrali di paesi non appartenenti all’area dell’euro tramite operazioni di swap e pronti contro termine a fronte di garanzie idonee[9].

Per quanto riguarda la BCE, le operazioni di swap sono registrate nello stato patrimoniale alle voci “Crediti denominati in valuta estera nei confronti di non residenti nell’area dell’euro” e “Passività denominate in euro nei confronti di non residenti nell’area dell’euro” oppure “Crediti relativi a Target (netti)” / “Passività relative a Target (nette)”, nonché nei conti fuori bilancio.

Gli interessi maturati sono rilevati alle voci “Interessi attivi” o “Interessi passivi” del conto economico.

Conduzione delle operazioni in cambi e gestione delle riserve ufficiali

Operazioni in cambi e gestione delle riserve ufficiali

Le riserve ufficiali della BCE sono esposte nello stato patrimoniale, principalmente alle voci “Oro e crediti in oro”, “Crediti denominati in valuta estera nei confronti di non residenti nell’area dell’euro” e “Crediti denominati in valuta estera nei confronti di residenti nell’area dell’euro”, mentre le relative passività sono registrate nelle voci “Passività denominate in valuta estera nei confronti di residenti nell’area dell’euro” e “Passività denominate in valuta estera nei confronti di non residenti nell’area dell’euro”. Le operazioni in valuta sono iscritte nei conti d’ordine fino alla data di regolamento.

Gli interessi cedolari e i premi e gli sconti ammortizzati sono iscritti nel conto economico alle voci “Interessi attivi” o “Interessi passivi”.

Anche le perdite da prezzo e da cambio non realizzate eccedenti gli utili non realizzati registrati in precedenza sugli stessi strumenti, nonché gli utili e le perdite realizzati derivanti dalla vendita di riserve ufficiali sono imputati al conto economico rispettivamente alle voci “Svalutazioni di attività e di posizioni finanziarie” e “Utili/(perdite) realizzati rivenienti da operazioni finanziarie”. Gli utili non realizzati sono iscritti alla voce “Conti di rivalutazione” dello stato patrimoniale.

Promozione del regolare funzionamento dei sistemi di pagamento

Sistemi di pagamento (Target)

I saldi interni all’Eurosistema delle BCN dei paesi dell’area dell’euro verso la BCE derivanti da Target sono esposti a livello aggregato nello stato patrimoniale della BCE in un’unica posizione netta attiva o passiva, alla voce “Crediti relativi a Target (netti)” o “Passività relative a Target (nette)”[10]. I saldi intra-SEBC delle BCN dei paesi non appartenenti all’area dell’euro nei confronti della BCE derivanti dalla loro adesione a Target sono iscritti alla voce “Passività denominate in euro nei confronti di non residenti nell’area dell’euro”. I saldi dei sistemi ancillari collegati a Target tramite la componente Target-ECB sono rilevati nelle voci “Passività denominate in euro nei confronti di altri residenti nell’area dell’euro” oppure “Passività denominate in euro nei confronti di non residenti nell’area dell’euro”, a seconda che il gestore sia stabilito all’interno o all’esterno dell’area dell’euro[11]. Gli interessi maturati sono rilevati nelle voci “Interessi attivi” o “Interessi passivi” del conto economico.

Contributo alla sicurezza e alla solidità del sistema bancario nonché alla stabilità del sistema finanziario

Vigilanza bancaria: Meccanismo di vigilanza unico

Le spese annuali sostenute dalla BCE in relazione ai compiti di vigilanza sono recuperate tramite i contributi annuali per le attività di vigilanza a carico dei soggetti vigilati. I contributi sono rilevati alla voce “Proventi/(spese) netti per provvigioni e commissioni” del conto economico.

La BCE ha inoltre il potere di comminare sanzioni pecuniarie amministrative ai soggetti vigilati per inosservanza della normativa bancaria dell’UE applicabile in materia di requisiti prudenziali (comprese le decisioni di vigilanza della BCE). I relativi proventi sono rilevati alla voce “Proventi/(spese) netti per provvigioni e commissioni” del conto economico.

Altro

Banconote in circolazione

Alla BCE è stata attribuita una quota pari all’8% del valore totale dei biglietti in euro in circolazione. Tale quota trova contropartita nei crediti verso le BCN, che sono esposti nello stato patrimoniale alla voce “Crediti derivanti dall’allocazione delle banconote in euro all’interno dell’Eurosistema” e sono stati remunerati al tasso applicato dall’Eurosistema nelle aste delle operazioni di rifinanziamento principali. Gli interessi confluiscono nella voce “Interessi attivi” del conto economico.

I costi derivanti dal trasporto transfrontaliero delle banconote in euro fra le officine carte valori e le BCN, per la consegna dei biglietti nuovi, e fra le BCN, per la gestione delle scorte, sono sopportati a livello centrale dalla BCE. Tali costi sono esposti nel conto economico alla voce “Servizi di produzione delle banconote”.

Portafoglio detenuto a fronte dei fondi propri

Il portafoglio detenuto a fronte dei fondi propri della BCE è rilevato principalmente alla voce “Altre attività finanziarie” dello stato patrimoniale.

Gli interessi cedolari e i premi e gli sconti ammortizzati sono iscritti nel conto economico alle voci “Interessi attivi” o “Interessi passivi”.

Le perdite da prezzo non realizzate, per la parte eccedente gli utili da prezzo precedentemente registrati sugli stessi strumenti, nonché gli utili e le perdite realizzati derivanti dalla vendita di titoli sono anch’essi imputati al conto economico, rispettivamente alle voci “Svalutazioni di attività e di posizioni finanziarie” e “Utili/(perdite) realizzati rivenienti da operazioni finanziarie”. Gli utili da prezzo non realizzati sono iscritti alla voce “Conti di rivalutazione” dello stato patrimoniale.

1.3 Andamenti finanziari

1.3.1 Stato patrimoniale

Nel periodo 2020-2022 lo stato patrimoniale della BCE ha mostrato un incremento, determinato soprattutto dagli acquisti definitivi di titoli da parte della BCE nel contesto dell’attuazione della politica monetaria dell’Eurosistema (grafico 1). I principali fattori della notevole espansione nel 2020 e nel 2021 sono stati gli acquisti netti di titoli nell’ambito del Programma di acquisto di attività (PAA) e l’avvio del Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (pandemic emergency purchase programme, PEPP) nel marzo 2020[12]. Gli acquisti netti di titoli dei portafogli del PEPP e del PAA sono terminati rispettivamente alla fine di marzo e il 1° luglio 2022, dando luogo a un incremento più moderato dello stato patrimoniale della BCE durante il 2022. Nel 2023 lo stato patrimoniale della BCE ha iniziato a diminuire, principalmente per effetto della graduale riduzione del portafoglio del PAA, a seguito dei reinvestimenti solo parziali del capitale rimborsato sui titoli in scadenza tra marzo e giugno 2023 e della loro completa cessazione a luglio 2023.

32,6 miliardi di euro
Diminuzione dello stato patrimoniale della BCE

Nel 2024 lo stato patrimoniale della BCE è diminuito ulteriormente di 32,6 miliardi di euro portandosi a 640,6 miliardi, soprattutto per effetto dei rimborsi dei titoli dei portafogli del PAA e del PEPP. I rimborsi hanno determinato una riduzione dei titoli detenuti per finalità di politica monetaria, mentre il regolamento in moneta della banca centrale di queste operazioni sui conti Target ha dato luogo a una corrispondente flessione delle passività interne all’Eurosistema. Tale flessione è stata in parte compensata dall’incremento del controvalore in euro delle riserve ufficiali della BCE.

Grafico 1

Principali componenti dello stato patrimoniale della BCE

(miliardi di euro)

Fonte: BCE.
Nota: ai fini della redazione del bilancio della BCE, il patrimonio netto della Banca è costituito dal capitale versato, dagli importi detenuti nel fondo rischi finanziari e nel fondo di riserva generale, dai conti di rivalutazione (escluso il conto di rivalutazione relativo ai benefici successivi al rapporto di lavoro), dalle perdite portate a nuovo negli esercizi precedenti e dall’utile / dalla perdita d’esercizio.
Per informazioni sulle rettifiche degli importi del 2023 si rimanda a “Modifiche nella presentazione del bilancio” nella sezione 2.3 “Criteri di rilevazione contabile e di redazione del bilancio” di seguito.

59%
Quota dei titoli detenuti per finalità di politica monetaria sul totale delle attività

I titoli denominati in euro acquistati per finalità di politica monetaria costituiscono il 59% delle attività della BCE a fine 2024. In questa voce di bilancio la BCE iscrive i titoli acquistati nell’ambito del Programma per il mercato dei titoli finanziari (Securities Markets Programme, SMP), del terzo Programma per l’acquisto di obbligazioni garantite (CBPP3), del Programma di acquisto di titoli garantiti da attività (ABSPP), del Programma di acquisto per il settore pubblico (PSPP) e del Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (PEPP). I titoli relativi ai programmi menzionati sono valutati al costo ammortizzato tenendo conto di eventuali riduzioni durevoli di valore.

48,6 miliardi di euro
Diminuzione dei titoli detenuti per finalità di politica monetaria

Sulla base delle relative decisioni del Consiglio direttivo, a partire da luglio 2023 l’Eurosistema non reinveste più il capitale rimborsato sui titoli in scadenza del portafoglio del PAA. L’Eurosistema ha continuato a reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nell’ambito del PEPP integralmente nella prima metà del 2024 e parzialmente nella seconda parte dell’anno, riducendo il portafoglio del PEPP, a livello di Eurosistema, di 7,5 miliardi di euro in media, al mese, in quel periodo. Alla fine del 2024 sono terminati i reinvestimenti nell’ambito del PEPP. A seguito di tali decisioni, il portafoglio dei titoli detenuti dalla BCE per finalità di politica monetaria è diminuito di 48,6 miliardi di euro collocandosi a 376,8 miliardi (grafico 2). Il PAA si è ridotto di 41,6 miliardi di euro portandosi a 220,1 miliardi. Le consistenze del PSPP, dell’ABSPP e del CBPP3 nell’ambito del PAA hanno registrato rispettivamente una flessione di 32,2 miliardi di euro, 6,3 miliardi e 3,1 miliardi. Il portafoglio del PEPP è diminuito di 6,8 miliardi di euro situandosi a 156,3 miliardi.

Grafico 2

Titoli detenuti per finalità di politica monetaria

(miliardi di euro)

Fonte: BCE.

I titoli detenuti dalla BCE nell’ambito del PAA e del PEPP a fine 2024 presentano un profilo delle scadenze diversificato (grafico 3)[13].

Grafico 3

Profilo per scadenze del PAA e del PEPP

Fonte: BCE.
Nota: per i titoli garantiti da attività il profilo per scadenze si basa sulla vita media ponderata dei titoli anziché sulla data di scadenza contrattuale.

Nel 2024 il controvalore totale in euro delle riserve ufficiali della BCE, costituite da oro, diritti speciali di prelievo, dollari statunitensi, yen giapponesi e renminbi cinesi, è aumentato di 15,4 miliardi di euro raggiungendo 103,1 miliardi.

10,5 miliardi di euro
Aumento del valore delle disponibilità in oro della BCE riconducibile al rialzo del prezzo di mercato dell’oro espresso in euro

Il controvalore in euro delle disponibilità in oro della BCE, pari a 40,9 miliardi di euro a fine 2024 (grafico 4), mostra un incremento di 10,5 miliardi di euro dovuto al rialzo del prezzo di mercato dell’oro espresso in euro. Tale incremento ha determinato anche un corrispondente aumento dei conti di rivalutazione dell’oro della BCE (cfr. la sezione 1.3.2 “Patrimonio netto”).

Grafico 4

Disponibilità in oro e prezzo dell’oro

(scala di sinistra: miliardi di euro; scala di destra: euro per oncia fina di oro)

Fonte: BCE.
Nota: i “conti di rivalutazione dell’oro” non includono i contributi delle banche centrali dei paesi che hanno aderito all’area dell’euro dopo il 1° gennaio 1999 ai conti di rivalutazione dell’oro cumulati della BCE alla data precedente al loro ingresso nell’Eurosistema.

4,7 miliardi di euro
Aumento del valore delle attività in valuta estera della BCE

Il controvalore in euro delle attività in valuta estera (dollari statunitensi, yen giapponesi e renminbi cinesi) detenute dalla BCE è aumentato di 4,7 miliardi di euro collocandosi a 60,0 miliardi (grafico 5), principalmente a seguito dell’apprezzamento del dollaro statunitense nei confronti dell’euro e del reinvestimento dei proventi percepiti durante l’anno, soprattutto sul portafoglio in dollari statunitensi[14]. L’apprezzamento del dollaro statunitense nei confronti dell’euro si è riflesso anche nell’incremento dei saldi dei conti di rivalutazione per la valuta estera della BCE (cfr. la sezione 1.3.2 “Patrimonio netto”).

Grafico 5

Attività in valuta estera

(miliardi di euro)

Fonte: BCE.

Le attività in dollari statunitensi sono la componente principale del portafoglio in valuta estera della BCE, rappresentando l’83% del totale a fine 2024.

La BCE gestisce l’attività di investimento delle proprie riserve in valuta applicando un metodo a tre fasi. In primo luogo, la funzione di gestione dei rischi della BCE definisce un portafoglio di benchmark strategico e lo sottopone al Consiglio direttivo per l’approvazione. In una seconda fase i gestori dei portafogli della BCE elaborano un benchmark tattico, approvato dal Comitato esecutivo. Infine le operazioni di investimento correnti sono condotte a livello decentrato dalle BCN.

Le riserve valutarie della BCE sono principalmente investite in titoli e depositi del mercato monetario oppure sono detenute in conti correnti (grafico 6). I titoli presenti in questo portafoglio sono valutati ai prezzi di mercato di fine esercizio.

Grafico 6

Composizione degli investimenti in valuta estera

(miliardi di euro)

Fonte: BCE.

64%
Titoli denominati in valuta estera con scadenza inferiore a un anno

Le riserve valutarie della BCE servono a finanziare eventuali interventi sul mercato dei cambi. La loro gestione è quindi svolta in funzione di tre obiettivi (in ordine di priorità): liquidità, sicurezza e rendimento. Di conseguenza, questo portafoglio si compone in gran parte di titoli a breve scadenza (grafico 7).

Grafico 7

Profilo per scadenze dei titoli denominati in valuta estera

Fonte: BCE.

Il valore del portafoglio detenuto a fronte dei fondi propri, pari a 22,7 miliardi di euro (grafico 8), è aumentato di 0,6 miliardi di euro principalmente a seguito del reinvestimento degli interessi attivi generati dal portafoglio.

Il portafoglio si compone per la maggior parte di titoli denominati in euro valutati ai prezzi di mercato di fine esercizio. Nel 2024 i titoli di Stato rappresentano una quota pari al 78% del portafoglio complessivo.

28%
Quota degli investimenti responsabili e sostenibili del portafoglio detenuto a fronte dei fondi propri della BCE

La quota degli investimenti verdi nel portafoglio detenuto a fronte dei fondi propri ha continuato a crescere passando dal 20% al 28% tra fine 2023 e fine 2024. La BCE intende incrementare ulteriormente tale quota nei prossimi anni[15]. Nel 2021 e nel 2022 agli acquisti di obbligazioni verdi nel mercato secondario si sono aggiunti gli investimenti nel fondo di obbligazioni verdi denominate in euro per le banche centrali introdotto dalla Banca dei regolamenti internazionali nel gennaio 2021. Nell’ottobre 2024 la BCE ha iniziato a investire una piccola quota del portafoglio detenuto a fronte dei fondi propri in fondi azionari negoziati in borsa (exchange-traded funds, ETF) che replicano indici di riferimento in linea con gli obiettivi di Parigi[16]. Tale diversificazione migliora il rendimento potenziale del portafoglio della BCE e allinea maggiormente i suoi investimenti a un percorso di decarbonizzazione coerente con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e con la normativa europea sul clima[17].

Grafico 8

Portafoglio detenuto a fronte dei fondi propri della BCE

(miliardi di euro)

Fonte: BCE.

Il portafoglio detenuto a fronte dei fondi propri della BCE è costituito prevalentemente dagli investimenti del capitale versato e delle consistenze del fondo di riserva generale e del fondo rischi finanziari. La finalità del portafoglio è fornire un reddito che contribuisca a finanziare le spese operative della BCE che non sono connesse alle funzioni di vigilanza[18]. Il portafoglio è investito in attività denominate in euro, rispettando i limiti imposti dal sistema di controllo dei rischi. La struttura per scadenze risulta quindi più differenziata (grafico 9) rispetto a quella del portafoglio delle riserve valutarie.

Grafico 9

Profilo per scadenze del portafoglio detenuto a fronte dei fondi propri della BCE

Fonte: BCE.

A fine 2024 il valore complessivo delle banconote in euro in circolazione emesse dall’Eurosistema, pari a 1.588,3 miliardi di euro, è aumentato dell’1,3% rispetto al livello di fine 2023. Alla BCE è attribuita una quota dell’8% del valore totale dei biglietti in euro in circolazione, che ammonta a 127,1 miliardi di euro a fine esercizio. Sia la BCE che le BCN dei paesi dell’area dell’euro hanno legalmente titolo a emettere banconote in euro. In pratica, tuttavia, soltanto le BCN provvedono materialmente all’immissione in circolazione o al ritiro dei biglietti in euro. Di conseguenza, la BCE detiene crediti interni all’Eurosistema verso le BCN dei paesi dell’area dell’euro equivalenti al valore delle banconote in circolazione a essa assegnate.

Nel 2024 le passività interne all’Eurosistema della BCE sono diminuite di 56,4 miliardi di euro portandosi a 388,7 miliardi. Queste comprendono soprattutto il saldo netto Target delle BCN dei paesi dell’area dell’euro nei confronti della BCE e le passività della BCE relative alle riserve ufficiali a essa trasferite dalle BCN al momento dell’adesione all’Eurosistema.

56,3 miliardi di euro
Diminuzione dal saldo passivo netto Target della BCE

L’andamento di questa voce è riconducibile all’evoluzione del saldo passivo netto Target. I principali fattori che hanno contribuito alle variazioni del saldo passivo netto Target nel periodo 2020-2024 sono gli acquisti e i rimborsi dei titoli detenuti per finalità di politica monetaria, regolati sui conti Target, nonché le variazioni delle passività denominate in euro nei confronti di residenti e non residenti nell’area dell’euro (grafico 10). Nel 2024 il saldo passivo netto Target della BCE si è ridotto di 56,3 miliardi di euro, principalmente per effetto dei flussi di liquidità in entrata derivanti dai rimborsi dei titoli detenuti per finalità di politica monetaria e dell’incremento delle passività denominate in euro nei confronti di non residenti nell’area dell’euro.

Grafico 10

Saldo netto Target interno all’Eurosistema, passività denominate in euro nei confronti di residenti e non residenti nell’area dell’euro e titoli detenuti per finalità di politica monetaria

(miliardi di euro)

Fonte: BCE.
Nota: ai fini di questo grafico le “Passività denominate in euro nei confronti di residenti e non residenti nell’area dell’euro” consistono delle “Altre passività denominate in euro verso enti creditizi dell’area dell’euro”, delle “Passività denominate in euro nei confronti di altri residenti nell’area dell’euro” e delle “Passività denominate in euro nei confronti di non residenti nell’area dell’euro”.

Nel 2024 le altre passività della BCE sono aumentate di 16,6 miliardi di euro raggiungendo 74,9 miliardi, principalmente per effetto dell’incremento delle passività denominate in euro nei confronti di non residenti nell’area dell’euro a seguito dell’aumento dei depositi accettati dalla BCE nel ruolo di agente finanziario[19].

1.3.2 Patrimonio netto

50,0 miliardi di euro
Patrimonio netto della BCE

Il patrimonio netto della BCE è costituito dal capitale versato, dagli importi detenuti nel fondo rischi finanziari e nel fondo di riserva generale, dai conti di rivalutazione, dalle perdite accumulate negli esercizi precedenti e dall’utile / dalla perdita d’esercizio[20],[21].

A fine 2024 il patrimonio netto della BCE ammonta a 50,0 miliardi di euro (grafico 11 e tavola 2). Rispetto a fine 2023 questo importo è superiore di 5,4 miliardi di euro per effetto dell’aumento dei conti di rivalutazione, ascrivibile soprattutto al rialzo del prezzo di mercato dell’oro espresso in euro nel 2024 e all’apprezzamento del dollaro statunitense nei confronti dell’euro. L’incremento del patrimonio netto della BCE è stato in parte compensato (1) dalla perdita subita nel 2024 e (2) dalla diminuzione del capitale versato a seguito dell’adeguamento quinquennale dello schema di sottoscrizione del capitale della BCE, che è entrato in vigore il 1° gennaio 2024 e ha comportato una riduzione della ponderazione delle BCN dei paesi dell’area dell’euro (le quali versano interamente le rispettive quote).

Grafico 11

Patrimonio netto della BCE

(miliardi di euro)

Fonte: BCE.
Nota: i “conti di rivalutazione” includono le plusvalenze totali risultanti dalla valutazione dell’oro, delle valute estere e dei titoli e altri strumenti; non vi rientra invece il conto di rivalutazione relativo ai benefici successivi al rapporto di lavoro.

Tavola 2

Patrimonio netto della BCE

(milioni di euro)

Capitale

Conti di rivalutazione

Perdite portate a nuovo

Perdita d’esercizio

Patrimonio netto totale

Saldo al 31 dicembre 2023

8.948

36.861

-

(1.266)

44.543

Perdita portata a nuovo

(1.266)

1.266

-

Adeguamento quinquennale dello schema di sottoscrizione del capitale della BCE

(23)

(23)

Conti di rivalutazione

13.375

- Oro

10.476

- Valuta estera

2.976

- Titoli e altri strumenti

(77)

Perdita d’esercizio

(7.944)

(7.944)

Saldo al 31 dicembre 2024

8.925

50.236

(1.266)

(7.944)

49.951

34%
Rialzo del prezzo di mercato dell’oro espresso in euro

Le plusvalenze non realizzate su oro, valuta estera e titoli e altri strumenti soggetti a rivalutazione da prezzo non sono imputate al conto economico come componenti positive di reddito, ma iscritte direttamente nei conti di rivalutazione, esposti al passivo dello stato patrimoniale della BCE. I saldi di questi conti possono essere utilizzati per assorbire l’impatto di eventuali future oscillazioni sfavorevoli dei rispettivi prezzi e/o cambi e rafforzano pertanto la capacità della BCE di fronteggiare i rischi. A fine 2024 i conti di rivalutazione dell’oro, della valuta estera e dei titoli e altri strumenti ammontano a 50,2 miliardi di euro, registrando un aumento di 13,4 miliardi di euro riconducibile principalmente all’incremento dei conti di rivalutazione dell’oro per effetto del rialzo del prezzo di mercato dell’oro espresso in euro. Inoltre, i conti di rivalutazione delle valute estere sono aumentati, soprattutto a seguito dell’apprezzamento del dollaro statunitense nei confronti dell’euro, che ha più che compensato l’azzeramento del conto di rivalutazione dello yen giapponese risultante dal suo deprezzamento rispetto all’euro (grafico 12).

Grafico 12

Principali tassi di cambio e prezzo dell’oro nel periodo 2020-2024

(variazioni percentuali rispetto al 2020; dati di fine anno)

Fonte: BCE.

Tenuto conto della sua esposizione ai rischi finanziari (cfr. la sezione 1.4.1 “Rischi finanziari”), la BCE può costituire un fondo rischi finanziari da utilizzare nella misura considerata necessaria dal Consiglio direttivo per coprire le perdite derivanti da tale esposizione. Al 31 dicembre 2024 l’ammontare del fondo è pari a zero, poiché nel 2023 è stato utilizzato interamente per coprire parte della perdita d’esercizio. Nel contesto del riesame annuale dell’entità del fondo, il Consiglio direttivo potrà decidere di ricostituirlo una volta che la BCE avrà ripreso a registrare utili e ripianato le perdite portate a nuovo dagli esercizi precedenti.

La perdita d’esercizio della BCE è pari a 7,9 miliardi di euro (cfr. la sezione 1.3.3 “Conto economico”). Come lo scorso anno, il Consiglio direttivo ha deciso di portare a nuovo nel bilancio della BCE tale perdita, che sarà coperta con gli utili degli esercizi futuri.

1.3.3 Conto economico

Dal 2020 il risultato economico della BCE è diminuito rispetto all’anno precedente (grafico 13). Nel 2021 la diminuzione è stata determinata principalmente dal minore reddito generato dalle riserve ufficiali e dai titoli detenuti per finalità di politica monetaria. Nel 2022 e nel 2023 la riduzione del risultato economico della BCE è riconducibile prevalentemente al materializzarsi del rischio di tasso di interesse, poiché il rialzo dei tassi nell’area dell’euro ha causato un incremento immediato degli interessi passivi sul saldo debitorio netto Target della BCE, che è stato remunerato al tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali (tasso sulle ORP)[22]. Al tempo stesso, gli interessi attivi percepiti dalla BCE non sono aumentati nella stessa misura o allo stesso ritmo (cfr. la sezione 1.4.1 “Rischi finanziari”). Nel 2024 tale situazione si è protratta poiché, malgrado le riduzioni dei tassi di interesse di riferimento a partire da giugno di quell’anno, gli interessi passivi sul saldo debitorio netto Target sono rimasti in media più elevati degli interessi attivi percepiti.

I profitti e le perdite rappresentano effetti secondari delle attività svolte dalla BCE nel conseguimento dell’obiettivo primario di mantenere la stabilità dei prezzi

La perdita subita dalla BCE nel 2023 e nel 2024, dopo un lungo periodo di utili considerevoli, riflette il ruolo e i necessari interventi di politica monetaria dell’Eurosistema finalizzati ad assolvere il mandato primario di mantenere la stabilità dei prezzi e non ha alcun impatto sulla sua capacità di condurre una politica monetaria efficace. Fino al 2022 il bilancio della BCE ha mostrato un incremento significativo, ascrivibile soprattutto agli acquisti di titoli nell’ambito dei programmi di acquisto definitivo. Dal lato dell’attivo, la maggior parte dei titoli attualmente detenuti per finalità di politica monetaria è caratterizzata da una lunga scadenza e una cedola a tasso fisso ed è stata acquistata in un periodo di tassi di interesse molto contenuti o pari a zero. Tali titoli continueranno a generare interessi attivi relativamente bassi, poiché nell’immediato non risentiranno delle variazioni dei tassi di interesse di riferimento della BCE. Al tempo stesso, il regolamento in moneta della banca centrale di tali acquisti tramite Target ha determinato un incremento del saldo passivo netto Target della BCE, che è molto sensibile alle variazioni dei tassi di interesse di riferimento.

Il materializzarsi del rischio di tasso di interesse potrebbe ancora determinare perdite nei prossimi anni

Prima di tornare a conseguire utili, la BCE potrebbe ancora subire perdite nei prossimi anni per effetto del materializzarsi del rischio di tasso di interesse. Il verificarsi delle perdite e la loro entità sono incerti e dipendono in gran parte dalla futura evoluzione dei tassi di interesse di riferimento della BCE, nonché dalle dimensioni e dalla composizione del bilancio della Banca. Tuttavia, se dovessero materializzarsi, tali perdite sarebbero inferiori a quelle registrate nel 2023 e nel 2024. Inoltre, il capitale e l’elevato ammontare dei conti di rivalutazione della BCE, complessivamente pari a 59,2 miliardi di euro a fine 2024 (cfr. la sezione 1.3.2 “Patrimonio netto”), evidenziano la sua solidità finanziaria e, in ogni caso, la sua capacità di operare con efficacia e di assolvere il mandato primario di preservare la stabilità dei prezzi indipendentemente da eventuali perdite.

Grafico 13

Principali componenti del conto economico della BCE

(milioni di euro)

Fonte: BCE.
Nota: la voce “Altri proventi e spese” si compone di “Proventi/(spese) netti per provvigioni e commissioni”, “Proventi da strumenti azionari e partecipazioni”, “Altri proventi” e “Altre spese”.

7.944 milioni di euro
Perdita della BCE nel 2024

Nel 2024 la perdita d’esercizio della BCE ammonta a 7.944 milioni di euro, a fronte di una perdita di 7.886 milioni di euro prima dell’utilizzo dei fondi rischi nel 2023. Nel 2023 è stato utilizzato l’intero importo del fondo rischi finanziari per coprire in parte la perdita d’esercizio, portandola a 1.266 milioni di euro, mentre nel 2024 il fondo rischi finanziari è pari a zero. La perdita continua a essere riconducibile principalmente ai considerevoli interessi passivi netti (grafico 14).

Grafico 14

Determinanti dell’utile / (della perdita) della BCE nel 2023 e nel 2024

(milioni di euro)

Fonte: BCE.

Gli interessi passivi netti sono riconducibili soprattutto al saldo passivo netto Target della BCE

Nel 2024 gli interessi passivi netti della BCE ammontano a 6.983 milioni di euro, a fronte di 7.193 milioni nel 2023 (grafico 15). La componente principale è costituita dai significativi interessi passivi sul saldo debitorio netto Target, che hanno più che compensato gli interessi attivi (1) sui crediti della BCE derivanti dall’allocazione delle banconote in euro all’interno dell’Eurosistema, (2) sui titoli detenuti per finalità di politica monetaria e (3) sulle riserve ufficiali.

Grafico 15

Interessi attivi/(passivi) netti

(milioni di euro)

Fonte: BCE.

Aumento degli interessi attivi, principalmente sui titoli del settore pubblico del portafoglio del PEPP

Nel 2024 gli interessi attivi netti sui titoli detenuti per finalità di politica monetaria sono cresciuti di 383 milioni di euro attestandosi a 3.850 milioni (grafico 16), principalmente per effetto dei maggiori interessi attivi generati dal portafoglio del PEPP, che sono aumentati di 606 milioni di euro raggiungendo 1.206 milioni. Questo incremento è ascrivibile prevalentemente al calo dell’ammortamento dei premi sui titoli del settore pubblico. Gli interessi attivi netti maturati sui titoli dei portafogli del PAA (CBPP3, ABSPP e PSPP) sono diminuiti di 199 milioni di euro portandosi a 2.619 milioni. Tale diminuzione è riconducibile soprattutto alla contrazione degli interessi attivi generati dal portafoglio dell’ABSPP, che si sono ridotti di 223 milioni di euro situandosi a 419 milioni a seguito della significativa flessione delle consistenze dovuta ai rimborsi dei titoli. Nel 2024 gli interessi attivi generati dal portafoglio del PSPP ammontano a 2.022 milioni di euro, pressoché lo stesso importo del 2023, poiché i titoli detenuti in questo portafoglio sono stati perlopiù acquistati a rendimenti bassi e pertanto la loro scadenza ha avuto solo un impatto modesto sugli interessi attivi. Gli interessi attivi netti derivanti dall’SMP sono passati da 49 milioni di euro a 24 milioni, a causa della diminuzione delle consistenze del portafoglio dovuta alla scadenza dei titoli.

Grafico 16

Interessi attivi/(passivi) netti sui titoli detenuti per finalità di politica monetaria

(milioni di euro)

Fonte: BCE.

Incremento degli interessi attivi sul portafoglio in dollari statunitensi

Gli interessi attivi netti sulle riserve ufficiali sono aumentati di 155 milioni di euro collocandosi a 2.537 milioni, soprattutto per effetto dell’incremento degli interessi attivi sui titoli denominati in dollari statunitensi.

4,1%
Tasso medio sulle ORP nel 2024

Nel 2024 gli interessi attivi derivanti dall’allocazione delle banconote in euro alla BCE e gli interessi passivi connessi alla remunerazione dei crediti per il trasferimento delle riserve da parte delle BCN sono aumentati rispettivamente di 415 milioni di euro, collocandosi a 5.232 milioni, e di 114 milioni di euro, portandosi a 1.448 milioni. Tali aumenti sono ascrivibili al più elevato tasso medio sulle ORP, pari al 4,1% nel 2024 (3,8% nel 2023), che è il tasso applicato per remunerare questi saldi. Il Consiglio direttivo ha iniziato ad abbassare i tassi interesse di riferimento della BCE nel giugno del 2024, riducendo il tasso sulle ORP al 3,15% alla fine dell’anno, a fronte del 4,5% all’inizio dell’anno.

15.674 milioni di euro
Interessi passivi sul saldo debitorio netto Target della BCE

Nel 2024 gli interessi passivi netti sui saldi Target dovuti dalle/alle BCN sono aumentati di 1.439 milioni di euro raggiungendo 15.674 milioni, principalmente per effetto del più elevato tasso medio sulle ORP nel 2024, utilizzato anche per la remunerazione dei saldi Target interni all’Eurosistema della BCE.

Nel 2024 gli altri interessi passivi netti sono diminuiti di 809 milioni di euro collocandosi a 1.479 milioni, principalmente a causa (1) della riduzione degli interessi passivi sui depositi accettati dalla BCE nel suo ruolo di agente finanziario e sul contante ricevuto in garanzia nelle operazioni di prestito titoli, per effetto dei minori saldi medi di queste due voci nel 2024, e (2) dell’aumento degli interessi attivi sul portafoglio detenuto a fronte dei fondi propri riconducibile ai maggiori rendimenti nell’area dell’euro dal 2022 (grafico 17). Tali variazioni sono state in parte compensate dall’incremento degli interessi passivi sui saldi dei sistemi ancillari dell’area dell’euro a seguito dell’ulteriore aumento del saldo medio e del più elevato tasso medio di remunerazione nel 2024.

Grafico 17

Rendimento dei titoli di Stato a sette anni nell’area dell’euro

(valori percentuali annui; dati di fine mese)

Fonte: BCE.

Le perdite nette da prezzo realizzate sono ascrivibili soprattutto ai premi in essere sui titoli del portafoglio dell’ABSPP rimborsati prima della scadenza

Nel 2024 le perdite nette realizzate su operazioni finanziarie sono diminuite di 89 milioni di euro portandosi a 17 milioni (grafico 18). Tali perdite sono da attribuire principalmente ai premi in essere sui titoli del portafoglio dell’ABSPP che sono stati rimborsati prima della scadenza. Le perdite da prezzo realizzate in euro sono state parzialmente compensate dagli utili da cambio realizzati, soprattutto a seguito delle svalutazioni da prezzo su alcuni titoli in dollari statunitensi a fine esercizio.

Gli utili e le perdite da prezzo realizzati su operazioni finanziarie in valuta, in particolare sulle vendite di titoli denominati in dollari statunitensi e sui future su tassi di interesse, sono stati determinati dalle oscillazioni dei rendimenti obbligazionari in dollari e si sono ampiamente compensati a vicenda nel corso del 2024 (grafici 19 e 20).

Grafico 18

Utili/(perdite) realizzati su operazioni finanziarie

(milioni di euro)

Fonte: BCE.

Grafico 19

Utili/(perdite) realizzati trimestralmente su operazioni finanziarie nel 2023 e nel 2024

(milioni di euro)

Fonte: BCE.

Grafico 20

Rendimento dei titoli di Stato a due anni negli Stati Uniti, in Giappone e in Cina

(valori percentuali annui; dati di fine mese)

Fonte: LSEG.

187 milioni di euro
Svalutazioni da prezzo, principalmente sui titoli in dollari statunitensi

Le minusvalenze non realizzate risultanti dalle valutazioni sono imputate al conto economico a fine esercizio come svalutazioni. Nel 2024 tali svalutazioni ammontano a 269 milioni di euro (grafico 21). Le perdite da prezzo non realizzate, pari a 187 milioni di euro, sono imputabili soprattutto alla flessione del valore di mercato di alcuni titoli detenuti nel portafoglio in dollari statunitensi. Nel 2024 si sono verificate anche perdite da cambio non realizzate, per 81 milioni di euro, sulle consistenze in yen giapponesi della BCE a seguito del deprezzamento di questa valuta nei confronti dell’euro a un tasso di cambio inferiore al costo di acquisto.

Grafico 21

Svalutazioni di attività e di posizioni finanziarie

(milioni di euro)

Fonte: BCE.

I costi operativi della BCE, inclusi gli ammortamenti e i servizi di produzione delle banconote, sono aumentati di 198 milioni di euro, collocandosi a 1.470 milioni (grafico 22). Tale aumento è ampiamente imputabile all’incremento delle spese per il personale, derivante dai maggiori costi relativi ai benefici successivi al rapporto di lavoro a seguito della modifica del regolamento sui piani pensionistici della BCE nel 2024. Anche le spese di amministrazione sono cresciute, principalmente a seguito delle maggiori spese per l’informatica connesse alla trasformazione digitale, ma anche a causa dell’impatto dell’inflazione.

681 milioni di euro
Proventi relativi ai contributi per le attività di vigilanza

Le spese connesse alla vigilanza bancaria sono integralmente coperte dai contributi annuali a carico dei soggetti vigilati. Sulla base delle spese effettive sostenute dalla BCE per l’assolvimento dei compiti di vigilanza bancaria, i proventi relativi ai contributi si sono attestati a 681 milioni di euro nel 2024[23].

Grafico 22

Spese operative e proventi relativi ai contributi per le attività di vigilanza

(milioni di euro)

Fonte: BCE.

1.4 Gestione dei rischi

La gestione dei rischi rappresenta una parte cruciale delle attività della BCE e viene condotta attraverso un processo continuo di (1) individuazione e valutazione dei rischi, (2) riesame delle strategie e delle politiche concernenti i rischi, (3) attuazione delle misure di mitigazione dei rischi e (4) monitoraggio e segnalazione dei rischi con il supporto, in ciascuna fase, di metodologie, processi e sistemi efficaci.

Figura 2

Ciclo di gestione dei rischi

Le sezioni seguenti esaminano i rischi, le rispettive fonti e i sistemi di controllo applicabili.

1.4.1 Rischi finanziari

Il Comitato esecutivo propone le politiche e le procedure volte ad assicurare un adeguato livello di protezione dai rischi finanziari a cui è esposta la BCE. Il Comitato per la gestione dei rischi (Risk Management Committee, RMC), che riunisce esperti delle banche centrali dell’Eurosistema, contribuisce al monitoraggio, alla misurazione e alla rendicontazione dei rischi finanziari inerenti al bilancio dell’Eurosistema e definisce e rivede i modelli e le metodologie applicabili. In questo modo l’RMC coadiuva gli organi decisionali nell’assicurare un adeguato livello di protezione per l’Eurosistema.

I rischi finanziari emergono in relazione alle operazioni della BCE e alle connesse esposizioni. I meccanismi di controllo dei rischi e i limiti di esposizione applicati dalla BCE per gestire il proprio profilo di rischio differiscono a seconda del tipo di operazione, riflettendo gli obiettivi di policy o di investimento dei vari portafogli e le caratteristiche di rischio delle attività sottostanti.

Per il monitoraggio e la valutazione dei rischi, la BCE si avvale di tecniche di stima messe a punto dai propri esperti. Queste tecniche si basano su un modello di simulazione congiunta dei rischi di mercato e di credito. I modelli, le tecniche e le ipotesi adottati per la misurazione dei rischi sono ricavati dagli standard di settore e dai dati di mercato disponibili. Solitamente i rischi sono quantificati tramite l’expected shortfall (ES), stimata al livello di confidenza del 99% su un orizzonte temporale di un anno[24]. Per il calcolo dei rischi si utilizzano due approcci: (1) l’approccio contabile, in base al quale i conti di rivalutazione della BCE sono considerati come una riserva ai fini della stima dei rischi, conformemente alle norme contabili applicabili, e (2) l’approccio finanziario, in base al quale i conti di rivalutazione non costituiscono una riserva ai fini del calcolo dei rischi. Inoltre la BCE utilizza anche ulteriori misure di rischio con diversi livelli di confidenza, esegue analisi di sensibilità e degli scenari di stress, effettua stime degli utili e dei rischi a lungo termine per avere una visione complessiva dei rischi[25].

15,3 miliardi di euro
Rischio totale (ES al 99%, approccio contabile)

Nel corso dell’esercizio sono diminuiti i rischi totali della BCE. A fine 2024 i rischi finanziari totali per il bilancio della BCE misurati dall’ES con un livello di confidenza del 99% su un orizzonte di un anno, in linea con l’approccio contabile, ammontano a 15,3 miliardi di euro, importo inferiore di 1,5 miliardi di euro rispetto alla stima dei rischi a fine 2023 (grafico 23). La diminuzione dei rischi è attribuibile principalmente alla riduzione delle consistenze della BCE in titoli del settore pubblico dei portafogli del PAA e del PEPP, in quanto la BCE non ha più reinvestito il capitale rimborsato sui titoli in scadenza del PAA e, da luglio 2024, ha reinvestito solo in parte il capitale rimborsato sui titoli in scadenza acquistati nell’ambito del PEPP. La contrazione delle consistenze in titoli del PAA e del PEPP è stata accompagnata da una corrispondente flessione delle passività della BCE, che ha contribuito ulteriormente al calo dei rischi, poiché il disallineamento nella sensibilità ai tassi di interesse delle attività e delle passività di bilancio ha iniziato a ridursi.

Grafico 23

Rischi finanziari totali (ES al 99%, approccio contabile)

(miliardi di euro)

Fonte: ECB.

Rischio di credito

L’esposizione al rischio di credito deriva dai portafogli detenuti dalla BCE per finalità di politica monetaria, dal portafoglio in euro detenuto a fronte dei fondi propri e dalle riserve valutarie. Sebbene i titoli di debito detenuti per finalità di politica monetaria siano valutati al costo ammortizzato tenendo conto di eventuali riduzioni durevoli di valore e non siano quindi soggetti, in assenza di vendite, a variazioni di prezzo associate al rischio di migrazione, restano comunque esposti al rischio di default. Il portafoglio in euro a fronte dei fondi propri e le riserve valutarie sono valutati ai prezzi di mercato e sono pertanto soggetti al rischio di migrazione e al rischio di default. Il rischio di credito è diminuito rispetto al 2023, a seguito della riduzione dei titoli detenuti per finalità di politica monetaria.

Il rischio di credito è mitigato principalmente tramite l’applicazione di criteri di idoneità, procedure di due diligence e limiti di esposizione che differiscono da un portafoglio all’altro.

Rischi di cambio e di prezzo delle materie prime

I rischi di cambio e di prezzo delle materie prime derivano dalle riserve in valuta e dalle disponibilità in oro della BCE. I rischi di cambio e di prezzo delle materie prime sono aumentati rispetto al 2023.

Dato il ruolo di queste attività, la BCE non copre i relativi rischi di cambio e di prezzo delle materie prime, che sono invece mitigati dalla presenza di conti di rivalutazione e da una diversificazione su più valute e sull’oro.

Rischio di tasso di interesse

Il portafoglio relativo alle riserve in valuta e il portafoglio in euro detenuto a fronte dei fondi propri della BCE sono investiti principalmente in titoli a reddito fisso e sono soggetti al rischio di tasso di interesse connesso alla valutazione ai prezzi di mercato (mark-to-market). Le riserve valutarie detenute dalla BCE sono investite soprattutto in attività con scadenze relativamente brevi (cfr. il grafico 7 nella sezione 1.3.1 “Stato patrimoniale”), mentre le attività nel portafoglio detenuto a fronte dei fondi propri hanno in genere scadenze più lunghe (cfr. il grafico 9 nella sezione 1.3.1 “Stato patrimoniale”). Il rischio di tasso di interesse su questi portafogli, misurato con l’approccio contabile, è aumentato rispetto al 2023 di riflesso all’evoluzione delle condizioni di mercato.

Il rischio di tasso di interesse connesso alla valutazione ai prezzi di mercato (mark-to-market) è mitigato attraverso le politiche di allocazione delle attività e i conti di rivalutazione.

La BCE è soggetta anche al rischio di tasso di interesse derivante dai disallineamenti fra il tasso di interesse percepito sulle attività e quello dovuto sulle passività, con conseguente impatto sugli interessi attivi netti. Questo rischio non è connesso direttamente a un particolare portafoglio, ma piuttosto alla struttura complessiva dello stato patrimoniale della BCE e, soprattutto, ai disallineamenti di scadenze e rendimenti fra attività e passività. Il rischio di tasso di interesse è diminuito nel 2024, riflettendo la riduzione delle passività della BCE a seguito del calo delle consistenze in titoli del PAA e del PEPP. Oltre a essere misurato dall’ES con un livello di confidenza del 99% su un orizzonte di un anno, il rischio di tasso di interesse è monitorato utilizzando proiezioni della redditività della BCE su un orizzonte di medio-lungo periodo.

Questa tipologia di rischio è gestita attraverso politiche di allocazione delle attività ed è inoltre mitigata dalla presenza di passività non remunerate nello stato patrimoniale della BCE.

Ciononostante, il rischio di tasso di interesse ha continuato a materializzarsi dando luogo a ulteriori perdite nel 2024, dovute principalmente al fatto che il costo delle passività della BCE ha superato gli interessi percepiti sulle sue attività. Gran parte delle attività a tasso fisso e a medio-lungo termine è stata acquistata quando i tassi di interesse erano molto bassi o pari a zero. Queste attività hanno continuato a essere finanziate prevalentemente tramite passività a breve termine che, sino alla fine del 2024, sono state remunerate al tasso sulle ORP. La BCE prevede di tornare a conseguire utili, sebbene non si possa escludere l’eventualità di ulteriori perdite nei prossimi anni. Se così fosse, tali perdite dovrebbero essere di minore entità rispetto a quelle registrate nel 2023 e nel 2024.

Rischio climatico

I rischi associati al cambiamento climatico sono gradualmente integrati nel sistema di gestione dei rischi della BCE. Nel 2022 l’Eurosistema ha condotto la prima prova di stress del rischio climatico sul proprio bilancio, che ha consentito di ottenere una stima preliminare dell’impatto di questo rischio sullo stato patrimoniale della BCE[26]. Nel 2024 è stata effettuata un’altra prova di stress del rischio climatico. Nei prossimi anni questi esercizi continueranno a essere svolti con cadenza regolare[27].

1.4.2 Rischio operativo

Le politiche e il quadro di riferimento per la gestione dei rischi operativi (operational risk management, ORM) presso la BCE, nonché la loro approvazione, sono di competenza del Comitato esecutivo[28]. Il Comitato per i rischi operativi (Operational Risk Committee) assiste il Comitato esecutivo nell’assolvimento della sua funzione di supervisione sulla gestione dei rischi operativi. L’ORM è parte integrante della struttura di governance e dei processi gestionali della BCE[29].

La principale finalità del quadro di riferimento per l’ORM presso la BCE è contribuire ad assicurare che la Banca realizzi la missione e gli obiettivi stabiliti, tutelando la propria reputazione e le proprie attività da perdite, abusi e danni. Nell’ambito del quadro di riferimento per l’ORM ogni area funzionale della BCE ha il compito di individuare, valutare e monitorare i propri rischi operativi e i relativi controlli, predisporre piani di risposta e segnalare gli incidenti. In tale contesto la politica di tolleranza al rischio della BCE dà indicazioni sulle strategie di risposta e sulle procedure di accettazione del rischio. Essa è connessa a una matrice del rischio 5x5 basata su una scala di classificazione dell’impatto e della probabilità che utilizza criteri quantitativi e qualitativi.

Il contesto in cui opera la BCE è esposto a minacce sempre più complesse e interconnesse ed è ampia la gamma dei rischi operativi associati alle sue attività ordinarie. Le principali aree di criticità per la BCE comprendono un vasto spettro di rischi non finanziari connessi alle persone, ai sistemi, ai processi e agli eventi esterni. Pertanto, la BCE si è dotata di processi che facilitano la gestione efficace e continua dei propri rischi operativi e integrano le informazioni sui rischi nel processo decisionale. Inoltre, la BCE continua a dedicare particolare attenzione al rafforzamento della propria resilienza, adottando un approccio di ampio respiro rispetto ai rischi e alle opportunità in una prospettiva completa, comprendente aspetti relativi alla sostenibilità. Sono stati predisposti piani e strutture di emergenza per assicurare la continuità operativa delle funzioni critiche aziendali in caso di necessità.

1.4.3 Rischio di condotta

Per far fronte al rischio di condotta[30] la BCE si è dotata di un apposito Ufficio di conformità e governance investito della funzione fondamentale di gestione dei rischi per il rafforzamento dell’assetto di governance della Banca. La finalità dell’Ufficio è assistere il Comitato esecutivo nel tutelare l’integrità e la reputazione della BCE, promuovere principi etici di comportamento e rafforzare l’obbligo di rendere conto del proprio operato e la trasparenza da parte della Banca. Un Comitato etico indipendente fornisce consulenza e indicazioni alle alte cariche della BCE in tema di integrità e condotta e coadiuva il Consiglio direttivo nella gestione dei rischi a livello dirigenziale in maniera adeguata e coerente. Sul piano dell’Eurosistema e del Meccanismo di vigilanza unico (MVU), il Comitato per l’etica e la conformità (Ethics and Compliance Committee, ECC) si adopera per conseguire un’attuazione coerente dei modelli di condotta per le BCN e le autorità nazionali competenti (ANC).

Nel 2024 la BCE e altre sette istituzioni dell’UE hanno deciso di costituire un nuovo organismo etico dell’UE al fine di rafforzare l’etica, l’integrità e i relativi criteri di trasparenza e obbligo di rendere conto del proprio operato nell’ambito del processo decisionale europeo[31]. L’accordo, firmato il 15 maggio 2024, è entrato in vigore il 6 giugno 2024[32]. Il compito principale del nuovo organismo etico dell’UE è quello di elaborare norme minime comuni per la condotta dei funzionari di alto livello. Presso la BCE il loro ambito di applicazione si estende ai membri del Comitato esecutivo, del Consiglio direttivo e del Consiglio di vigilanza. Si prevede che l’attuazione delle future norme comuni avrà un effetto positivo sulla condotta etica, compresi i rischi associati.

2 Bilancio della BCE

2.1 Stato patrimoniale al 31 dicembre 2024

ATTIVO

Nota n.

2024
milioni di euro

2023
milioni di euro

Oro e crediti in oro

1

40.895

30.419

Crediti denominati in valuta estera nei confronti di non residenti
nell’area dell’euro

2

58.117

55.876

Crediti verso l’FMI

2.1

2.227

2.083

Saldi presso banche e investimenti in titoli, prestiti esteri e altre attività sull’estero

2.2

55.890

53.793

Crediti denominati in valuta estera nei confronti di residenti nell’area dell’euro

2.2

4.094

1.450

Altri crediti denominati in euro verso enti creditizi dell’area dell’euro

3

2

17

Titoli denominati in euro emessi da residenti nell’area dell’euro

4

376.781

425.349

Titoli detenuti per finalità di politica monetaria

4.1

376.781

425.349

Crediti interni all’Eurosistema

5

127.067

125.378

Crediti derivanti dall’allocazione delle banconote in euro all’interno dell’Eurosistema

5.1

127.067

125.378

Altre attività

6

33.644

34.739

Immobilizzazioni materiali e immateriali

6.1

971

1.023

Altre attività finanziarie

6.2

22.781

22.172

Differenze da valutazione su operazioni “fuori bilancio”

6.3

681

552

Ratei e risconti attivi

6.4

9.158

10.905

Varie

6.5

53

88

Totale attivo

640.600

673.229

Nota: i totali riportati negli schemi di bilancio e nelle tavole delle note possono non quadrare per effetto degli arrotondamenti. Le cifre 0 e (0) indicano importi positivi o negativi arrotondati a zero, mentre il trattino (-) indica zero.

PASSIVO

Nota n.

2024
milioni di euro

2023
milioni di euro

Banconote in circolazione

7

127.067

125.378

Altre passività denominate in euro verso enti creditizi dell’area dell’euro

8

2.388

4.699

Passività denominate in euro nei confronti di altri residenti nell’area dell’euro

9

24.554

20.622

Amministrazioni pubbliche

9.1

73

143

Altre passività

9.2

24.482

20.479

Passività denominate in euro nei confronti di non residenti nell’area dell’euro

10

39.859

23.111

Passività denominate in valuta estera nei confronti di non residenti nell’area dell’euro

11

-

24

Depositi, saldi e altre passività

11.1

-

24

Passività interne all’Eurosistema

12

388.676

445.048

Passività equivalenti al trasferimento di riserve ufficiali

12.1

40.562

40.671

Passività relative a Target (nette)

12.2

348.074

404.336

Altre passività nell’ambito dell’Eurosistema (nette)

12.3

40

40

Altre passività

13

7.615

9.498

Differenze da valutazione su operazioni “fuori bilancio”

13.1

-

68

Ratei e risconti passivi

13.2

6.288

8.030

Varie

13.3

1.327

1.401

Fondi di accantonamento

14

72

67

Altri fondi

14.1

72

67

Conti di rivalutazione

15

50.653

37.099

Capitale e riserve

16

8.925

8.948

Capitale

16.1

8.925

8.948

Perdite portate a nuovo

17

(1.266)

-

Utile/(perdita) d’esercizio

(7.944)

(1.266)

Totale passivo

640.600

673.229

2.2 Conto economico per l’esercizio terminato il 31 dicembre 2024

Nota n.

2024
milioni di euro

2023
milioni di euro

Interessi attivi/(passivi) netti

24

(6.983)

(7.193)

Interessi attivi

66.898

63.723

Interessi passivi

(73.881)

(70.916)

Risultato netto di operazioni finanziarie e svalutazioni

(286)

(144)

Utili/(perdite) realizzati rivenienti da operazioni finanziarie

25

(17)

(106)

Svalutazioni di attività e di posizioni finanziarie

26

(269)

(38)

Proventi/(spese) netti per provvigioni e commissioni

27

674

650

Proventi da strumenti azionari e partecipazioni

28

1

1

Altri proventi

29

119

72

Spese per il personale

30

(844)

(676)

Spese di amministrazione

31

(513)

(481)

Ammortamento di immobilizzazioni materiali e immateriali

(104)

(106)

Servizi di produzione delle banconote

32

(9)

(9)

Utile/(perdita) prima dell’(accantonamento ai)/utilizzo dei fondi rischi

(7.944)

(7.886)

(Accantonamento ai)/utilizzo dei fondi rischi

33

-

6.620

Utile/(perdita) d’esercizio

(7.944)

(1.266)

Francoforte sul Meno, 11 febbraio 2025
Banca centrale europea

Christine Lagarde
Presidente

2.3 Criteri di rilevazione contabile e di redazione del bilancio

Forma e presentazione del bilancio

Il bilancio della BCE è stato predisposto in conformità ai principi e criteri contabili[33] di seguito descritti, che ad avviso del Consiglio direttivo della BCE ne consentono una rappresentazione corretta, riflettendo nel contempo la natura delle attività di una banca centrale.

Principi contabili

Sono stati applicati i seguenti principi contabili: trasparenza e aderenza alla realtà economica, prudenza, considerazione dei fatti successivi alla data di riferimento del bilancio, rilevanza, prospettiva della continuità aziendale (cosiddetta “azienda in funzionamento”), competenza, coerenza e comparabilità.

Rilevazione delle attività e delle passività

Un’attività o una passività è iscritta nello stato patrimoniale solo quando è probabile che i futuri benefici economici ad essa connessi affluiscano alla o defluiscano dalla BCE, sostanzialmente tutti i rischi e i benefici associati sono stati trasferiti alla BCE e il costo o il valore dell’attività ovvero l’ammontare dell’obbligazione può essere misurato in modo attendibile.

Criteri generali

Il bilancio è stato redatto sulla base del criterio del costo storico, adeguato per effettuare la valutazione a prezzi di mercato dei titoli negoziabili (diversi da quelli attualmente detenuti per finalità di politica monetaria), dell’oro e di tutte le altre attività e passività di bilancio e “fuori bilancio” denominate in valuta estera.

Le operazioni su attività e passività finanziarie sono iscritte alla data di regolamento.

Ad eccezione delle operazioni a pronti in titoli, le operazioni su strumenti finanziari denominati in valuta estera sono registrate in conti “fuori bilancio” alla data di contrattazione. Alla data di regolamento le registrazioni “fuori bilancio” sono stornate e le operazioni vengono iscritte in bilancio. Gli acquisti e le vendite di valuta estera incidono sulla posizione netta in valuta alla data di contrattazione; gli utili o le perdite realizzati generati dalle vendite sono altresì calcolati alla data di contrattazione. Gli interessi, i premi e gli sconti maturati sugli strumenti finanziari denominati in valuta estera sono calcolati e registrati su base giornaliera e, pertanto, incidono giornalmente sulla posizione in valuta.

Oro e attività e passività in valuta estera

Le attività e le passività denominate in valuta estera sono espresse in euro al tasso di cambio vigente alla data di riferimento del bilancio. Le rendite e le spese sono espresse al tasso di cambio in essere alla data della loro rilevazione. La valutazione di queste attività e passività viene effettuata separatamente per ogni divisa, considerando sia le poste di bilancio sia quelle “fuori bilancio”.

La valutazione al prezzo di mercato viene condotta distintamente da quella al tasso di cambio.

L’oro è valutato al prezzo di mercato che si registra alla data di riferimento del bilancio. Non si opera alcuna distinzione fra le differenze da valutazione attinenti al prezzo e quelle relative al tasso di cambio. Viene infatti contabilizzata un’unica valutazione sulla base del prezzo in euro per oncia fina di oro, che per l’esercizio terminato il 31 dicembre 2024 è stato calcolato con riferimento al tasso di cambio dell’euro nei confronti del dollaro statunitense al 31 dicembre.

Il diritto speciale di prelievo (DSP) è composto da un paniere di valute e il suo valore è determinato dalla somma ponderata dei tassi di cambio delle cinque valute principali (dollaro statunitense, euro, renminbi cinese, sterlina britannica e yen giapponese). Le consistenze in DSP detenute dalla BCE sono espresse in euro al tasso di cambio dell’euro nei confronti del DSP vigente al 31 dicembre 2024.

Titoli

Titoli detenuti per finalità di politica monetaria
I titoli di debito attualmente detenuti per finalità di politica monetaria sono contabilizzati al costo ammortizzato tenendo conto di eventuali riduzioni durevoli di valore.

Altri titoli
I titoli negoziabili (diversi dai titoli di debito detenuti per finalità di politica monetaria) e le altre attività analoghe sono valutati singolarmente sulla base dei prezzi medi di mercato oppure delle relative curve dei rendimenti alla data di riferimento del bilancio. Le opzioni incorporate nei titoli non sono considerate separatamente ai fini della valutazione. Per l’esercizio terminato il 31 dicembre 2024 sono stati applicati i prezzi medi di mercato al 30 dicembre.

Le quote dei fondi di investimento negoziabili sono valutate su base netta a livello di fondo, utilizzando il valore patrimoniale netto. Le minusvalenze (non realizzate) su uno specifico fondo non sono compensate con le plusvalenze (non realizzate) su altri fondi.

Le azioni illiquide e tutti gli altri strumenti di capitale detenuti in via permanente a scopo di investimento sono valutati al costo tenendo conto di eventuali riduzioni durevoli di valore.

Rilevazione delle rendite e delle spese

Le rendite e le spese vengono rilevate nel periodo in cui sono state, rispettivamente, conseguite e sostenute[34]. Gli utili e le perdite realizzati derivanti dalla vendita di valuta estera, oro e titoli sono calcolati sulla base del costo medio dell’attività e vengono iscritti nel conto economico.

Le plusvalenze (non realizzate) non sono imputate al conto economico come componenti positive di reddito e vengono registrate direttamente in un conto di rivalutazione.

Le minusvalenze (non realizzate) sono iscritte nel conto economico se a fine esercizio eccedono le preesistenti rivalutazioni cumulate registrate nel corrispondente conto di rivalutazione. Le minusvalenze (non realizzate) su uno specifico titolo, una specifica valuta o sull’oro non sono compensate con plusvalenze (non realizzate) su altre specie di titoli, valute oppure oro. Qualora tali minusvalenze siano imputate al conto economico, il costo medio viene ridotto in linea con il tasso di cambio o il prezzo di mercato di fine esercizio.

Le perdite durevoli di valore sono esposte nel conto economico e non vengono stornate negli esercizi successivi, salvo il caso in cui la perdita durevole diminuisca e tale diminuzione sia ascrivibile a un evento osservabile verificatosi in un momento posteriore alla registrazione iniziale della perdita.

I premi e gli sconti sui titoli sono ammortizzati sulla base della vita residua contrattuale dei titoli.

Operazioni temporanee

Mediante queste operazioni la BCE acquista (o vende) attività a pronti con patto di rivendita (o riacquisto) a termine, oppure eroga credito a fronte di una garanzia.

Un’operazione di vendita a pronti con patto di riacquisto a termine consiste nella cessione di titoli a fronte di contante con l’impegno contestuale di riacquistarli dalla controparte a un prezzo concordato e a una data futura prefissata. Tali operazioni sono registrate nel passivo dello stato patrimoniale come depositi garantiti. I titoli oggetto di queste transazioni restano iscritti nella situazione patrimoniale della BCE.

Un’operazione di acquisto a pronti con patto di rivendita a termine consiste in un acquisto di titoli a fronte di contante con l’impegno contestuale di rivenderli alla controparte a un prezzo concordato e a una data futura prefissata. Tali operazioni sono registrate nell’attivo dello stato patrimoniale come prestiti garantiti, ma non sono incluse nei titoli detenuti dalla BCE.

Le operazioni temporanee, comprese quelle di prestito titoli, condotte nell’ambito di un programma offerto da un’istituzione specializzata sono rilevate nello stato patrimoniale soltanto nel caso in cui la garanzia sia stata fornita in contante e non risulti investita.

Operazioni “fuori bilancio”

Le operazioni “fuori bilancio” in valuta, cioè gli acquisti e le vendite a termine di valuta, gli impegni a termine nell’ambito di swap in valuta e le altre operazioni comportanti lo scambio di una valuta contro un’altra a una data futura, concorrono a determinare la posizione netta in valuta ai fini del calcolo degli utili o delle perdite da cambio.

Le operazioni “fuori bilancio” su tassi di interesse sono valutate separatamente le une dalle altre. I movimenti giornalieri dei margini di variazione dei contratti future aperti su tassi di interesse sono iscritti nel conto economico.

La valutazione delle operazioni a termine in titoli è svolta dalla BCE sulla base di metodi comunemente accettati che prevedono l’utilizzo dei prezzi e dei tassi di mercato e dei fattori di sconto osservabili tra le date di regolamento e quella di valutazione.

Immobilizzazioni

Salvo i terreni e le opere d’arte, le immobilizzazioni (comprese quelle immateriali) sono valutate al costo dedotto l’ammortamento. I terreni e le opere d’arte sono valutati al costo. La sede principale della BCE è valutata al costo dedotto l’ammortamento, tenendo conto di eventuali riduzioni durevoli di valore. Riguardo all’ammortamento della sede principale della BCE, i costi vengono adeguatamente imputati alle varie componenti, che a loro volta sono ammortizzate in base alla rispettiva vita utile stimata. L’ammortamento è calcolato a quote costanti sull’intero periodo atteso di vita utile del bene, a partire dal trimestre successivo alla data in cui questo diviene utilizzabile. Si riporta di seguito la vita utile attesa per le principali categorie di beni.

Edifici

20, 25 o 50 anni

Attrezzature all’interno degli edifici

10 o 15 anni

Impianti tecnici

4, 10 o 15 anni

Computer, relativo hardware/software e automezzi

4 anni

Mobili

10 anni

Riguardo alle spese capitalizzate per opere di rinnovamento dei locali attualmente presi in affitto dalla BCE, il periodo di ammortamento è modificato per tenere conto dei fatti aventi un impatto sulla vita utile attesa del bene in questione.

La BCE effettua una verifica annuale volta ad accertare riduzioni durevoli di valore della sua sede principale e delle attività per il diritto d’uso di immobili adibiti a uffici (cfr. sotto “Leasing”). Qualora si osservi un indicatore e si valuti che un’attività possa avere subito una riduzione durevole di valore, si procede alla stima del valore recuperabile. Una perdita durevole di valore è registrata nel conto economico se il valore recuperabile è inferiore al valore contabile netto.

Le immobilizzazioni con costo inferiore a 10.000 euro sono interamente imputate al conto economico dell’anno di acquisto.

Le immobilizzazioni che, pur soddisfacendo i criteri di capitalizzazione, sono ancora in fase di costruzione o di sviluppo vengono iscritte alla voce “Immobilizzazioni in corso”. I costi connessi verranno imputati alle categorie pertinenti una volta che i beni saranno disponibili e pronti all’uso.

Leasing

La BCE può fungere da locatario e da sublocatore.

La BCE nel ruolo di locatario
Per tutti i leasing riguardanti un bene materiale ove la BCE funga da locatario, le relative attività per il diritto d’uso (ossia attività consistenti nel diritto di utilizzo) e passività per leasing sono imputate allo stato patrimoniale alla data di decorrenza del contratto (vale a dire quando l’attività in oggetto è disponibile per l’uso), nelle categorie delle rispettive immobilizzazioni, ovvero “Immobilizzazioni materiali e immateriali” e alla voce “Varie” (passivo). Per i leasing che soddisfano i criteri di capitalizzazione ma la cui attività è ancora in fase di costruzione o adeguamento, i costi sostenuti prima della data di decorrenza del contratto sono rilevati alla voce “Immobilizzazioni in corso”.

Le attività per il diritto d’uso sono valutate al costo, dedotto l’ammortamento. Inoltre le attività per il diritto d’uso di immobili adibiti a uffici sono soggette a verifica annuale volta ad accertare eventuali riduzioni durevoli di valore (per maggiori informazioni, cfr. sopra “Immobilizzazioni”). L’ammortamento è calcolato a quote costanti dalla data di decorrenza del contratto alla fine della vita utile dell’attività per il diritto d’uso o, se anteriore, al termine della durata del leasing.

La passività per leasing è inizialmente valutata al valore attuale dei futuri pagamenti dovuti per il leasing (includendo soltanto le componenti leasing), attualizzati utilizzando il tasso di finanziamento marginale della BCE. Successivamente la passività per leasing è calcolata al costo ammortizzato in base al criterio dell’interesse effettivo. I relativi interessi passivi sono iscritti alla voce “Altri interessi passivi” del conto economico. La passività per leasing viene rideterminata in caso di modifica dei futuri pagamenti dovuti in seguito alla variazione di un indice o a una nuova valutazione del contratto in essere per altre cause. Ogni rideterminazione della passività per leasing genera una corrispondente rettifica nel valore contabile dell’attività per il diritto d’uso.

I leasing a breve termine, della durata massima di 12 mesi, e quelli di attività di modesto valore, inferiore a 10.000 euro, (coerentemente con la soglia utilizzata per la rilevazione delle immobilizzazioni) sono iscritti come spesa nel conto economico.

La BCE nel ruolo di sublocatore
In tutti i leasing per i quali la BCE funge da sublocatore (ossia locatore intermedio), essa concede a terzi il diritto d’uso sull’attività sottostante (per intero o in parte), mentre resta valido il contratto tra il locatore originario e la BCE (leasing principale). Il sub-leasing è classificato come leasing finanziario o leasing operativo[35], con riferimento all’attività per il diritto d’uso derivante dal contratto di locazione principale, piuttosto che indicando l’attività sottostante.

Le operazioni di sub-leasing in cui la BCE svolge il ruolo sublocatore sono classificate come leasing finanziario e la BCE stralcia (per intero o in parte) dalla voce “Immobilizzazioni materiali e immateriali” l’attività per il diritto d’uso connessa al leasing principale che viene trasferita al sublocatario; i crediti per sub-leasing sono invece iscritti alla voce “Varie” (attivo). L’operazione di sub-leasing non incide sulla passività per leasing connessa al leasing principale.

Alla data di decorrenza del contratto, i crediti per sub-leasing sono inizialmente valutati al valore attuale dei futuri canoni di leasing che saranno maturati dalla BCE, applicando il tasso di attualizzazione utilizzato per il leasing principale. Successivamente i crediti per sub-leasing sono calcolati al costo ammortizzato in base al criterio dell’interesse effettivo. I relativi interessi attivi sono iscritti alla voce “Altri interessi attivi” del conto economico.

Benefici successivi al rapporto di lavoro e altri benefici a lungo termine erogati dalla BCE

La BCE applica piani a benefici definiti per il proprio personale e i membri del Comitato esecutivo, nonché per i membri del Consiglio di vigilanza dipendenti della Banca.

Il piano pensionistico per il personale è finanziato attraverso le attività detenute in un apposito fondo a lungo termine. I contributi obbligatori della BCE e del personale sono versati nel fondo a benefici definiti. Il personale può versare ulteriori contributi volontari in un fondo a contribuzione definita utilizzabile per l’erogazione di prestazioni integrative[36], che sono determinate dall’ammontare dei contributi volontari e dai rendimenti generati dal loro investimento.

Per i membri del Comitato esecutivo e i membri del Consiglio di vigilanza dipendenti della BCE i benefici successivi al rapporto di lavoro e gli altri benefici a lungo termine non sono finanziati attraverso specifiche attività; ciò avviene anche per i benefici successivi al rapporto di lavoro diversi dalle pensioni e gli altri benefici a lungo termine.

Passività netta per benefici definiti
La passività relativa ai piani a benefici definiti (compresi gli altri benefici a lungo termine) iscritta nello stato patrimoniale alla voce “Varie” (passivo) rappresenta il valore attuale dell’obbligazione a benefici definiti alla data di riferimento del bilancio, meno il fair value (valore equo) delle attività a servizio del piano destinate al finanziamento della relativa obbligazione.

L’obbligazione a benefici definiti è determinata su base annua da attuari indipendenti, con il metodo della proiezione del credito unitario. Il valore corrente dell’obbligazione a benefici definiti è calcolato mediante attualizzazione dei flussi finanziari stimati per il futuro (utilizzando un tasso determinato sui rendimenti di mercato alla data di riferimento del bilancio) relativi a obbligazioni societarie di elevata qualità denominate in euro e caratterizzate da un profilo delle scadenze simile a quello della relativa obbligazione.

Gli utili e le perdite attuariali possono derivare da rettifiche basate sull’esperienza passata (laddove vi siano differenze tra le ipotesi attuariali formulate in precedenza e quanto si è effettivamente verificato) e da modifiche delle ipotesi attuariali.

Costo netto dei benefici definiti
Il costo netto dei benefici definiti è ripartito in componenti rilevate nel conto economico e nel ricalcolo dei benefici successivi al rapporto di lavoro esposto nei “Conti di rivalutazione” dello stato patrimoniale.

L’ammontare netto imputato al conto economico comprende:

  1. il costo previdenziale derivante dalle prestazioni di lavoro correnti a carico dell’esercizio;
  2. il costo previdenziale derivante dalle prestazioni di lavoro passate che, eventualmente, risulti dalla modifica del piano;
  3. gli interessi netti sulla passività netta per benefici definiti calcolati al tasso di attualizzazione;
  4. il ricalcolo totale relativo agli altri benefici a lungo termine.

L’ammontare netto esposto nei “Conti di rivalutazione” include:

  1. utili e perdite attuariali relativi ai benefici successivi al rapporto di lavoro;
  2. il rendimento effettivo delle attività del piano, esclusi gli importi compresi negli interessi netti sulla passività netta per benefici definiti.

Questi importi sono valutati annualmente da attuari indipendenti al fine di determinare le passività appropriate da iscrivere in bilancio.

Saldi intra-SEBC e saldi interni all’Eurosistema

I saldi intra-SEBC sono riconducibili principalmente ai pagamenti transfrontalieri in euro interni all’Unione europea (UE) regolati in moneta della banca centrale. Queste operazioni, disposte per la maggior parte da soggetti privati (ad esempio, enti creditizi, società e persone fisiche), sono regolate in Target, il sistema transeuropeo automatizzato di trasferimento espresso con regolamento lordo in tempo reale, e danno origine a saldi bilaterali nei conti Target delle banche centrali degli Stati membri dell’UE. Anche i pagamenti effettuati dalla BCE e dalle banche centrali nazionali (BCN) si riflettono in questi conti. Tutti i regolamenti sono aggregati e gestiti automaticamente in modo da costituire parte di una singola posizione per ciascuna BCN nei confronti della BCE. Tali posizioni, appostate nei conti della BCE, rappresentano il credito o debito netto di ciascuna BCN nei confronti del resto del Sistema europeo di banche centrali (SEBC). I movimenti nei conti Target sono rilevati giornalmente nelle registrazioni contabili della BCE e delle BCN.

I saldi interni all’Eurosistema delle BCN dei paesi dell’area dell’euro verso la BCE derivanti da Target sono esposti nello stato patrimoniale della BCE in un’unica posizione netta attiva o passiva, alla voce “Crediti relativi a Target (netti)” oppure “Passività relative a Target (nette)”. I saldi intra-SEBC delle BCN dei paesi non appartenenti all’area dell’euro nei confronti della BCE, derivanti dalla loro adesione a Target[37], sono iscritti alla voce “Passività denominate in euro nei confronti di non residenti nell’area dell’euro”.

I saldi interni all’Eurosistema rivenienti dall’allocazione delle banconote in euro nell’ambito dell’Eurosistema confluiscono in un’unica posizione netta attiva, alla voce “Crediti derivanti dall’allocazione delle banconote in euro all’interno dell’Eurosistema” (cfr. sotto “Banconote in circolazione”).

I saldi interni all’Eurosistema derivanti dal trasferimento di riserve ufficiali alla BCE da parte delle BCN dell’Eurosistema sono denominati in euro e vengono iscritti alla voce “Passività equivalenti al trasferimento di riserve ufficiali”.

Gli altri saldi interni all’Eurosistema denominati in euro (fra cui eventuali conferimenti provvisori dell’utile della BCE alle BCN) sono esposti nella situazione patrimoniale della BCE in un’unica posizione netta attiva o passiva, alla voce “Altri crediti nell’ambito dell’Eurosistema (netti)” oppure “Altre passività nell’ambito dell’Eurosistema (nette)”.

Banconote in circolazione

L’emissione delle banconote in euro spetta alla BCE e alle BCN dell’area dell’euro, che assieme costituiscono l’Eurosistema[38]. L’ammontare complessivo dei biglietti in euro in circolazione è ripartito fra le banche centrali dell’Eurosistema l’ultimo giorno lavorativo di ogni mese sulla base dello schema di allocazione delle banconote[39].

Alla BCE è stata attribuita una quota pari all’8% del valore totale dei biglietti in euro in circolazione, che viene iscritta nello stato patrimoniale alla voce del passivo “Banconote in circolazione”. La quota della BCE sul totale delle banconote in euro in circolazione trova contropartita nei crediti nei confronti delle BCN. Tali crediti, di natura fruttifera[40], sono esposti alla voce “Crediti derivanti dall’allocazione delle banconote in euro all’interno dell’Eurosistema” (cfr. sopra “Saldi intra-SEBC e saldi interni all’Eurosistema”). Gli interessi attivi su questi crediti confluiscono nella voce “Interessi attivi” del conto economico.

Fondo rischi finanziari

Il Consiglio direttivo può decidere di trasferire i redditi della BCE, in parte o per intero, al fondo rischi finanziari. Questo fondo può essere utilizzato nella misura ritenuta necessaria dal Consiglio direttivo per ripianare le perdite generate dall’esposizione ai rischi finanziari. L’ammontare del fondo rischi finanziari e l’esigenza stessa di continuare a disporne sono riesaminati con cadenza annuale, sulla base della valutazione della BCE riguardante la propria esposizione a tali rischi e alla luce di una serie di fattori, salvo il caso in cui (1) il suo importo sia pari a zero e (2) non vi sia alcun reddito della BCE da trasferire[41].

Utile distribuito a titolo di acconto

Un ammontare pari alla somma del reddito riveniente alla BCE dalle banconote in euro in circolazione e del reddito derivante dai titoli di debito detenuti per finalità di politica monetaria acquistati nell’ambito (1) del Programma per il mercato dei titoli finanziari, (2) del terzo Programma per l’acquisto di obbligazioni garantite, (3) del Programma di acquisto di titoli garantiti da attività, (4) del Programma di acquisto per il settore pubblico, (5) del Programma di acquisto per l’emergenza pandemica è conferito nel gennaio dell’anno successivo tramite distribuzione provvisoria dell’utile, salvo diversa decisione del Consiglio direttivo[42]. Qualsiasi decisione in tal senso viene assunta laddove, sulla base di una stima motivata fornita dal Comitato esecutivo, il Consiglio direttivo si attenda che la BCE rilevi nell’esercizio una perdita complessiva oppure un utile inferiore a tali redditi. Il Consiglio direttivo può anche decidere di trasferire questi redditi, in parte o per intero, a un fondo per i rischi finanziari (cfr. sopra, “Fondo rischi finanziari”).

Inoltre può decidere di dedurre dal reddito riveniente dalle banconote in euro in circolazione da distribuire a gennaio l’ammontare dei costi sostenuti dalla BCE per l’emissione e la gestione operativa delle banconote.

Fatti successivi alla data di chiusura del bilancio

Il valore delle attività e delle passività è oggetto di aggiustamenti relativi a eventi che si manifestano fra la data di riferimento del bilancio della BCE e quella in cui il Comitato esecutivo ne autorizza la presentazione al Consiglio direttivo per l’approvazione, qualora tali eventi incidano in misura significativa sullo stato delle attività e passività alla predetta data di riferimento.

I fatti rilevanti successivi alla data di chiusura del bilancio che non hanno effetti sulle attività e passività a tale data sono riportati nelle note.

Modifiche ai criteri di rilevazione contabile e di redazione del bilancio

Nel 2024 non sono state apportate modifiche ai criteri di rilevazione contabile e di redazione del bilancio applicati dalla BCE.

Modifiche nelle stime utilizzate per la rilevazione contabile e la redazione del bilancio

Nel 2024 la BCE ha modificato il metodo di calcolo del reddito maturato sui titoli a rendimento fisso. Gli interessi cedolari, i premi e gli sconti su questi titoli vengono ora rilevati secondo il metodo del tasso interno di rendimento (TIR). In precedenza, ai premi e agli sconti si applicava il metodo TIR, mentre per gli interessi cedolari si utilizzava il metodo a quote costanti. La modifica influisce sui tempi di rilevazione del reddito, mentre gli utili o le perdite totali sull’intera durata dei titoli a rendimento fisso rimangono invariati.

Modifiche nella presentazione del bilancio

La Decisione (UE) 2024/2938 della Banca centrale europea, del 14 novembre 2024, sul bilancio della Banca centrale europea (BCE/2024/32) ha introdotto modifiche nella presentazione delle voci “Perdita d’esercizio” e “Perdite portate a nuovo” dello stato patrimoniale. Nel bilancio 2023 della BCE la “Perdita d’esercizio” era esposta come voce autonoma dal lato dell’attivo, conformemente alla Decisione (UE) 2016/2247 della Banca centrale europea, del 3 novembre 2016, sul bilancio della BCE (BCE/2016/35), e successive modifiche, mentre non figuravano perdite portate a nuovo[43]. Nel bilancio 2024 le voci “Utile/(perdita) d’esercizio” e “Perdite portate a nuovo” sono entrambe rilevate singolarmente come voci negative del passivo dello stato patrimoniale.

La Decisione (UE) 2024/2938 ha apportato anche altre modifiche allo schema dello stato patrimoniale e del conto economico della BCE, tra cui (1) la suddivisione della voce “Fondi di accantonamento” dello stato patrimoniale in “Fondi rischi”[44] e “Altri fondi” e (2) l’eliminazione della disaggregazione alle voci “Interessi attivi” e “Interessi passivi” del conto economico. Informazioni al riguardo sono fornite nelle rispettive note.

Tali modifiche mirano, tra l’altro, a promuovere la trasparenza e ad accrescere il valore informativo del bilancio della BCE.

Gli importi relativi al 2023 sono stati pertanto rideterminati a fini di raffronto. L’iscrizione della perdita d’esercizio del 2023, pari a 1.266 milioni di euro, come voce negativa del passivo dello stato patrimoniale dà luogo a una riduzione delle attività e delle passività totali a 673.229 milioni di euro, rispetto a 674.496 milioni nel bilancio 2023.

Infine, nel 2024 la BCE ha modificato l’esposizione degli interessi attivi (ad esempio, interessi cedolari) e degli interessi passivi (ad esempio, ammortamento dei premi) per le voci non relative a operazioni di politica monetaria. Finora erano state applicate differenti modalità di compensazione, a seconda del tipo di operazione, per gli interessi attivi e passivi alla voce “Interessi attivi netti” del conto economico. La BCE ha deciso che a partire dal 2024 gli interessi derivanti dalle singole tipologie di strumenti inclusi nella stessa voce di bilancio o nello stesso portafoglio fossero esposti su base netta come “Interessi attivi” o “Interessi passivi”, a seconda che l’importo netto relativo alla tipologia di strumento o al portafoglio fosse rispettivamente positivo o negativo. Tale presentazione è ritenuta più idonea a riflettere la sostanza dell’operazione e al tempo stesso è in linea con il principio di compensazione che si applica agli interessi attivi e passivi derivanti da attività e passività relative a operazioni di politica monetaria[45]. A fini di raffronto, gli importi per il 2023 sono stati così rettificati:

Saldo al
31 dicembre 2023
milioni di euro

Rettifica
milioni di euro

Saldo rideterminato al
31 dicembre 2023
milioni di euro

Interessi attivi

63.751

(28)

63.723

Interessi passivi

(70.944)

28

(70.916)

Interessi attivi/(passivi) netti

(7.193)

-

(7.193)

Altre informazioni

Ai sensi dell’articolo 27 dello Statuto del SEBC e sulla base di una raccomandazione del Consiglio direttivo, il Consiglio dell’UE aveva inizialmente approvato la designazione della Baker Tilly GmbH & Co. KG Wirtschaftsprüfungsgesellschaft, Düsseldorf (Repubblica federale di Germania) quale revisore esterno della BCE per un periodo di cinque anni fino al termine dell’esercizio finanziario 2022. Nel 2023 il Consiglio dell’UE, sulla base di una raccomandazione del Consiglio direttivo, ha approvato un’estensione di due anni di tale periodo, fino al termine dell’esercizio finanziario 2024.

2.4 Note allo stato patrimoniale

Nota 1 - Oro e crediti in oro

Questa voce include le disponibilità in oro della BCE:

2024

2023

Quantità

Once di oro fino1

16.285.778

16.285.778

Prezzo

Prezzo in dollari per oncia fina di oro

2.608,750

2.063,950

Dollari statunitensi per euro

1,0389

1,1050

Valore di mercato (milioni di euro)

40.895

30.419

1) Pari a 506,5 tonnellate sia nel 2024 che nel 2023.

L’aumento del controvalore in euro delle disponibilità in oro della BCE è dovuto al rialzo del prezzo di mercato dell’oro espresso in euro (cfr. “Oro e attività e passività in valuta estera” nella sezione 2.3 “Criteri di rilevazione contabile e di redazione del bilancio” e la nota 15 “Conti di rivalutazione”).

Nota 2 - Crediti denominati in valuta estera nei confronti di residenti e non residenti nell’area dell’euro

Nota 2.1 - Crediti verso l’FMI

Questa voce rappresenta la quota di DSP detenuta dalla BCE; al 31 dicembre 2024 ammonta a 2.227 milioni di euro (2.083 milioni nel 2023). Tali consistenze derivano da un accordo volontario di scambio con il Fondo monetario internazionale (FMI) secondo il quale quest’ultimo è autorizzato a eseguire operazioni di vendita e acquisto di DSP contro euro, per conto della BCE, entro un livello minimo e uno massimo di quote detenute. A fini contabili i DSP sono assimilati a una divisa estera (cfr. “Oro e attività e passività in valuta estera” nella sezione 2.3 “Criteri di rilevazione contabile e di redazione del bilancio”). Nel 2024 le consistenze in DSP della BCE sono aumentate per effetto degli interessi attivi percepiti nell’arco dell’esercizio. Inoltre l’apprezzamento del DSP nei confronti dell’euro nel corso del 2024 ha contribuito all’incremento del controvalore in euro di tali consistenze.

Nota 2.2 - Saldi presso banche e investimenti in titoli, prestiti esteri e altre attività sull’estero e crediti denominati in valuta estera nei confronti di residenti nell’area dell’euro

Queste due poste sono rappresentate da saldi presso banche e prestiti denominati in valuta estera, nonché da investimenti in titoli denominati in dollari statunitensi, renminbi cinesi e yen giapponesi.

2024
milioni di euro

2023
milioni di euro

Variazione
milioni di euro

Crediti nei confronti di non residenti nell’area dell’euro

Conti correnti

6.778

7.161

(384)

Depositi del mercato monetario

737

474

264

Operazioni di acquisto a pronti con patto di rivendita a termine

241

-

241

Investimenti in titoli

48.135

46.158

1.977

Totale dei crediti nei confronti di non residenti nell’area dell’euro

55.890

53.793

2.098

Crediti nei confronti di residenti nell’area dell’euro

Conti correnti

17

25

(8)

Depositi del mercato monetario

1.464

1.426

39

Operazioni di acquisto a pronti con patto di rivendita a termine

2.613

-

2.613

Totale dei crediti nei confronti di residenti nell’area dell’euro

4.094

1.450

2.644

Totale

59.985

55.243

4.741

Nel 2024 il valore totale di queste voci ha registrato un aumento, principalmente riconducibile all’apprezzamento del dollaro statunitense nei confronti dell’euro e al reinvestimento dei proventi percepiti nel corso dell’esercizio, soprattutto sul portafoglio in dollari statunitensi.

Attività nette in valuta estera[46] detenute dalla BCE:

2024
Valuta estera
in milioni

2023
Valuta estera
in milioni

Dollari statunitensi

55.047

52.590

Yen giapponesi

1.087.826

1.089.844

Renminbi cinesi

4.694

4.545

Nel 2024 non sono stati effettuati interventi sul mercato valutario.

Nota 3 - Altri crediti denominati in euro verso enti creditizi dell’area dell’euro

Al 31 dicembre 2024 questa voce comprende i saldi di conti correnti di residenti nell’area dell’euro per 2 milioni di euro (17 milioni nel 2023).

Nota 4 - Titoli denominati in euro emessi da residenti nell’area dell’euro

Nota 4.1- Titoli detenuti per finalità di politica monetaria

Al 31 dicembre 2024 questa voce comprende i titoli acquistati dalla BCE nell’ambito del Programma per il mercato dei titoli finanziari (SMP), del terzo Programma per l’acquisto di obbligazioni garantite (CBPP3), del Programma di acquisto di titoli garantiti da attività (ABSPP), del Programma di acquisto per il settore pubblico (PSPP) e del Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (PEPP).

Inizio

Cessazione1

Decisione

Gamma dei titoli ammissibili2

SMP

SMP

maggio 2010

settembre 2012

BCE/2010/5

Titoli di debito dei settori pubblico e privato emessi nell’area dell’euro3

Programma di acquisto di attività (PAA)

CBPP3

ottobre 2014

giugno 2023

BCE/2020/8,
e successive modifiche

Obbligazioni garantite emesse da residenti nell’area dell’euro

ABSPP

novembre 2014

giugno 2023

BCE/2014/45,
e successive modifiche

Tranche mezzanine garantite e senior di titoli garantiti da attività emessi da residenti nell’area dell’euro

PSPP

marzo 2015

giugno 2023

BCE/2020/9

Obbligazioni emesse da amministrazioni centrali, regionali o locali di paesi dell’area dell’euro, nonché da agenzie riconosciute, organizzazioni internazionali e banche multilaterali di sviluppo situate nell’area dell’euro

CSPP4

giugno 2016

giugno 2023

BCE/2016/16,
e successive modifiche

Obbligazioni e carta commerciale emesse da società non bancarie situate nell’area dell’euro

Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (PEPP)

PEPP

marzo 2020

dicembre 2024

BCE/2020/17,
e successive modifiche

Tutte le categorie di attività idonee nell’ambito del PAA

1) Per l’SMP, la “cessazione” indica la data di conclusione del programma; per il PAA e il PEPP si intende invece la data finale degli acquisti.
2) Ulteriori criteri di idoneità per i singoli programmi sono consultabili nelle rispettive decisioni del Consiglio direttivo.
3) Nell’ambito dell’SMP sono stati acquistati soltanto titoli del debito pubblico emessi dal Tesoro di cinque paesi dell’area dell’euro.
4) La BCE non ha acquistato titoli nell’ambito del CSPP.

Nel 2024 il portafoglio del Programma di acquisto di attività (PAA)[47] ha continuato a ridursi, poiché da luglio 2023 l’Eurosistema non reinveste più il capitale rimborsato sui titoli in scadenza[48].

Per quanto riguarda il PEPP[49], conformemente alla decisione del Consiglio direttivo di dicembre 2023[50], nella prima metà del 2024 l’Eurosistema ha continuato a reinvestire per intero il capitale rimborsato sui titoli in scadenza. Nella seconda parte dell’anno il portafoglio del PEPP si è ridotto in media di 7,5 miliardi di euro al mese, poiché l’Eurosistema non ha reinvestito la totalità del capitale rimborsato sui titoli in scadenza. I reinvestimenti nell’ambito del PEPP sono stati interrotti alla fine del 2024.

I titoli di debito acquistati dalla BCE nell’ambito dei programmi menzionati sono contabilizzati al costo ammortizzato tenendo conto di eventuali riduzioni durevoli di valore (cfr. “Titoli” nella sezione 2.3 “Criteri di rilevazione contabile e di redazione del bilancio”).

Il costo ammortizzato dei titoli di debito detenuti dalla BCE e il loro valore di mercato[51] (che non è rilevato nello stato patrimoniale, né nel conto economico ed è riportato solo a fini comparativi) sono indicati nella tavola seguente.

2024
milioni di euro

2023
milioni di euro

Variazione
milioni di euro

Costo
ammortizzato

Valore
di mercato

Costo
ammortizzato

Valore
di mercato

Costo
ammortizzato

Valore
di mercato

SMP

286

298

496

522

(210)

(224)

PAA

CBPP3

20.437

18.844

23.530

21.490

(3.092)

(2.646)

ABSPP

7.047

6.979

13.348

13.225

(6.301)

(6.247)

PSPP – titoli di Stato/agenzie

192.664

175.885

224.867

205.847

(32.203)

(29.962)

Totale PAA

220.149

201.708

261.744

240.562

(41.596)

(38.854)

PEPP

PEPP – obbligazioni garantite

867

781

839

736

28

45

PEPP – titoli di Stato/agenzie

155.480

138.927

162.270

143.669

(6.790)

(4.741)

Totale PEPP

156.347

139.709

163.109

144.405

(6.762)

(4.696)

Totale

376.781

341.714

425.349

385.489

(48.568)

(43.775)

Il costo ammortizzato dei titoli di debito detenuti dalla BCE ha registrato le seguenti variazioni nel corso dell’esercizio:

2023
milioni di euro

Acquisti1
milioni di euro

Rimborsi
milioni di euro

Sconto/
(premio)
netto2
milioni di euro

2024
milioni di euro

SMP

496

-

(217)

7

286

PAA

CBPP3

23.530

-

(3.069)

(23)

20.437

ABSPP

13.348

-

(6.251)

(50)

7.047

PSPP – titoli di Stato/agenzie

224.867

(146)

(30.567)

(1.489)

192.664

Totale PAA

261.744

(146)

(39.887)

(1.562)

220.149

PEPP

PEPP – obbligazioni garantite

839

47

(20)

0

867

PEPP – titoli di Stato/agenzie

162.270

14.185

(19.474)

(1.501)

155.480

Totale PEPP

163.109

14.232

(19.493)

(1.501)

156.347

Totale

425.349

14.086

(59.598)

(3.056)

376.781

1) In seguito alla cessazione dei reinvestimenti nell’ambito del PAA, in questa colonna possono figurare importi negativi, derivanti dalle vendite di titoli effettuate principalmente per assicurare la conformità al quadro di riferimento per il controllo dei rischi.
2) La voce “Sconto/(premio) netto” include gli eventuali utili/(perdite) netti realizzati.

Il Consiglio direttivo valuta periodicamente i rischi finanziari connessi ai portafogli detenuti nell’ambito dei programmi suddetti.

In tale contesto, sulla base dei dati disponibili a fine esercizio, vengono condotte annualmente verifiche sulle eventuali riduzioni durevoli di valore, sottoposte poi ad approvazione del Consiglio direttivo. Gli indicatori delle riduzioni durevoli di valore sono valutati separatamente per ciascun programma. Nei casi in cui si osservano tali indicatori, vengono effettuate ulteriori analisi per confermare che i flussi finanziari dei relativi titoli non ne abbiano risentito. Alla luce dei risultati delle verifiche effettuate nel 2024, la BCE non ha registrato perdite sui titoli di debito detenuti per finalità di politica monetaria.

Il costo ammortizzato[52] dei titoli detenuti dall’Eurosistema è esposto di seguito:

2024
milioni di euro

2023
milioni di euro

BCE

BCN
dell’area
dell’euro

Totale
Eurosistema

BCE

BCN
dell’area
dell’euro

Totale
Eurosistema

SMP

286

1.050

1.336

496

1.901

2.397

PAA

CBPP3

20.437

232.571

253.009

23.530

262.090

285.620

ABSPP

7.047

-

7.047

13.348

-

13.348

PSPP – titoli di Stato/agenzie

192.664

1.704.258

1.896.922

224.867

1.922.907

2.147.774

PSPP – titoli di istituzioni sovranazionali

-

227.808

227.808

-

255.261

255.261

CSPP

-

288.377

288.377

-

323.921

323.921

Totale PAA

220.149

2.453.015

2.673.164

261.744

2.764.180

3.025.924

PEPP

PEPP – obbligazioni garantite

867

5.097

5.964

839

5.197

6.036

PEPP – titoli di Stato/agenzie

155.480

1.243.391

1.398.871

162.270

1.297.397

1.459.667

PEPP – titoli di istituzioni sovranazionali

-

158.931

158.931

-

154.332

154.332

PEPP – titoli del settore societario

-

45.105

45.105

-

45.989

45.989

Totale PEPP

156.347

1.452.524

1.608.871

163.109

1.502.915

1.666.024

Totale

376.781

3.906.589

4.283.370

425.349

4.268.996

4.694.345

Nota: i dati per le “BCN dell’area dell’euro” sono preliminari e suscettibili di revisione, nel cui caso si determinerebbe anche una corrispondente variazione dei dati per il “Totale Eurosistema”.

Nota 5 - Crediti interni all’Eurosistema

Nota 5.1 - Crediti derivanti dall’allocazione delle banconote in euro all’interno dell’Eurosistema

In questa posta di bilancio confluiscono i crediti della BCE nei confronti delle BCN dei paesi dell’area dell’euro relativi all’allocazione delle banconote in euro all’interno dell’Eurosistema (cfr. “Banconote in circolazione” nella sezione 2.3 “Criteri di rilevazione contabile e di redazione del bilancio”). Al 31 dicembre 2024 questa voce ammonta in totale a 127.067 milioni di euro (125.378 milioni nel 2023). La remunerazione di tali crediti nel 2024 è calcolata su base giornaliera all’ultimo tasso di interesse disponibile applicato dall’Eurosistema nelle aste delle operazioni di rifinanziamento principali (cfr. la nota 24.2 “Interessi attivi sui crediti derivanti dall’allocazione delle banconote in euro all’interno dell’Eurosistema” e la nota 34 “Modifica del tasso di interesse utilizzato per la remunerazione dei saldi interni all’Eurosistema”).

Nota 6 - Altre attività

Nota 6.1 - Immobilizzazioni materiali e immateriali

Questa voce include:

2024
milioni di euro

2023
milioni di euro

Variazione
milioni di euro

Costo

Terreni e fabbricati

1.015

1.014

0

Attività per il diritto d’uso di immobili

352

315

37

Attrezzature all’interno degli edifici

222

222

-

Computer (hardware e software)

142

142

(0)

Impianti, mobili e automezzi

114

111

3

Attività per il diritto d’uso di impianti

1

2

(1)

Immobilizzazioni in corso

10

0

10

Altre immobilizzazioni

11

11

0

Costo totale

1.866

1.818

48

Fondo di ammortamento

Terreni e fabbricati

(251)

(227)

(24)

Attività per il diritto d’uso di immobili

(243)

(197)

(46)

Attrezzature all’interno degli edifici

(160)

(144)

(16)

Computer (hardware e software)

(135)

(129)

(6)

Impianti, mobili e automezzi

(102)

(92)

(10)

Attività per il diritto d’uso di impianti

(1)

(2)

1

Altre immobilizzazioni

(4)

(3)

(0)

Fondo di ammortamento totale

(895)

(795)

(100)

Valore netto contabile totale

971

1.023

(52)

A fine esercizio è stata condotta una verifica sulla sede principale della BCE e sugli immobili adibiti a uffici iscritti come attività per il diritto d’uso, dalla quale non è emersa alcuna perdita durevole di valore.

Nota 6.2 - Altre attività finanziarie

Questa voce è costituita principalmente dal portafoglio a fronte dei fondi propri della BCE, rappresentato in prevalenza dagli investimenti in contropartita del capitale versato della BCE, nonché dai trasferimenti al fondo di riserva generale e al fondo rischi finanziari. Include altresì 3.211 azioni della Banca dei regolamenti internazionali (BRI) rilevate a un costo di acquisto di 42 milioni di euro e altri conti correnti denominati in euro.

Le componenti di questa voce sono:

2024
milioni di euro

2023
milioni di euro

Variazione
milioni di euro

Conti correnti in euro

45

46

(1)

Titoli denominati in euro

21.269

20.355

914

Operazioni di acquisto a pronti con patto
di rivendita a termine in euro

1.425

1.730

(305)

Altre attività finanziarie

42

42

(0)

Totale

22.781

22.172

608

L’aumento netto di questa voce nel 2024 è ascrivibile in prevalenza al reinvestimento degli interessi attivi maturati sul portafoglio della BCE detenuto a fronte dei fondi propri.

Nota 6.3 - Differenze da valutazione su operazioni “fuori bilancio”

Questa voce si compone delle variazioni da valutazione relative alle operazioni di swap e a termine in valuta in essere al 31 dicembre 2024 (cfr. la nota 21 “Operazioni di swap e a termine in valuta”). Tali variazioni, pari a 681 milioni di euro (552 milioni nel 2023), risultano dal valore delle operazioni espresso in euro ai tassi di cambio vigenti nel giorno di riferimento per la redazione del bilancio, a fronte del controvalore in euro ottenuto rilevando le operazioni al costo medio della rispettiva divisa in tale data (cfr. “Operazioni fuori bilancio” e “Oro e attività e passività in valuta estera” nella sezione 2.3 “Criteri di rilevazione contabile e di redazione del bilancio”).

Nota 6.4 - Ratei e risconti attivi

Questa voce include:

2024
milioni di euro

2023
milioni di euro

Variazione
milioni di euro

Interessi maturati sui saldi Target dovuti dalle BCN

3.656

4.955

(1.299)

Interessi maturati sui crediti relativi all’allocazione delle banconote in euro nell’ambito dell’Eurosistema

1.093

1.429

(336)

Interessi maturati su titoli

3.519

3.709

(190)

Redditi maturati in relazione alle funzioni di vigilanza

681

654

27

Altri ratei e risconti attivi

210

158

52

Totale

9.158

10.905

(1.747)

Al 31 dicembre 2024 questa voce include gli interessi attivi maturati sui saldi Target dovuti dalle BCN dei paesi dell’area dell’euro per il mese di dicembre 2024 (cfr. la nota 12.2 “Passività relative a Target (nette)”) e gli interessi attivi maturati nei confronti delle BCN dei paesi dell’area dell’euro per l’ultimo trimestre del 2024 sui crediti della BCE relativi all’allocazione delle banconote in euro all’interno dell’Eurosistema (cfr. la nota 5.1 “Crediti derivanti dall’allocazione delle banconote in euro all’interno dell’Eurosistema”). I relativi importi sono stati regolati nel gennaio 2025.

Inoltre comprende gli interessi cedolari maturati sui titoli, inclusi i dietimi di interesse versati al momento dell’acquisto (cfr. la nota 2.2 “Saldi presso banche e investimenti in titoli, prestiti esteri e altre attività sull’estero e crediti denominati in valuta estera nei confronti di residenti nell’area dell’euro”, la nota 4 “Titoli denominati in euro emessi da residenti nell’area dell’euro” e la nota 6.2 “Altre attività finanziarie”).

I redditi maturati in relazione alle funzioni di vigilanza corrispondono ai contributi per le attività di vigilanza per il periodo 2024, esigibili nel 2025 (cfr. la nota 27 “Proventi/(spese netti) per provvigioni e commissioni”)[53].

La parte rimanente di questa voce è rappresentata principalmente (1) dai redditi maturati in relazione a progetti del SEBC e servizi operativi (cfr. la nota 29 “Altri proventi”), (2) dagli interessi attivi generati da altri strumenti finanziari e (3) da risconti vari.

Nota 6.5 - Varie

Al 31 dicembre 2024 questa voce, pari a 53 milioni di euro (88 milioni nel 2023), comprende soprattutto i saldi, per un valore di 24 milioni di euro (28 milioni nel 2023), connessi alle operazioni di swap e a termine in valuta in essere al 31 dicembre 2024 (cfr. la nota 21 “Operazioni di swap e a termine in valuta”). Tali saldi risultano dal valore espresso in euro delle operazioni al costo medio della rispettiva valuta nel giorno di riferimento per la redazione del bilancio, a fronte dei controvalori in euro per i quali sono state inizialmente registrate le operazioni (cfr. “Operazioni fuori bilancio” nella sezione 2.3 “Criteri di rilevazione contabile e di redazione del bilancio”).

La voce include anche crediti generati in relazione a progetti del SEBC e servizi operativi (cfr. la nota 29 “Altri proventi”) e saldi connessi al recupero dell’IVA.

Nota 7 - Banconote in circolazione

Questa voce, che indica la quota spettante alla BCE (8%) sul totale delle banconote in euro in circolazione (cfr. “Banconote in circolazione” nella sezione 2.3 “Criteri di rilevazione contabile e di redazione del bilancio”), ammonta a 127.067 milioni di euro al 31 dicembre 2024 (125.378 milioni nel 2023).

Nota 8 - Altre passività denominate in euro verso enti creditizi dell’area dell’euro

Per il prestito di titoli del settore pubblico acquistati nell’ambito del PSPP e del PEPP, le banche centrali dell’Eurosistema possono accettare in garanzia contante, senza doverlo reinvestire. Per quanto riguarda la BCE, queste operazioni sono condotte tramite un’istituzione specializzata.

Al 31 dicembre 2024 il saldo totale delle operazioni di prestito in essere condotte con enti creditizi dell’area dell’euro è pari a 2.388 milioni di euro (4.699 milioni nel 2023). Il contante ricevuto in garanzia è stato trasferito ai conti Target e, poiché a fine esercizio non risulta investito, tali operazioni sono rilevate nello stato patrimoniale (cfr. “Operazioni temporanee” nella sezione 2.3 “Criteri di rilevazione contabile e di redazione del bilancio” e la nota 18 “Programmi di prestito titoli”)[54].

Nota 9 - Passività denominate in euro nei confronti di altri residenti nell’area dell’euro

Nota 9.1 - Amministrazioni pubbliche

Al 31 dicembre 2024 questa voce, pari a 73 milioni di euro (143 milioni nel 2023), è costituita da depositi della European Financial Stability Facility (EFSF). A fine 2023 includeva anche depositi del Meccanismo europeo di stabilità (MES). In conformità dell’articolo 21 dello Statuto del SEBC, la BCE può operare come agente finanziario per istituzioni, organi o organismi dell’UE, amministrazioni statali, enti regionali, locali o altri enti pubblici, altri organismi del settore pubblico o imprese pubbliche degli Stati membri.

Nota 9.2 - Altre passività

Questa voce è costituita dai saldi dei sistemi ancillari dell’area dell’euro[55] collegati a Target tramite la componente Target-ECB. Al 31 dicembre 2024 ammonta a 24.482 milioni di euro (20.479 milioni nel 2023).

Nota 10 - Passività denominate in euro nei confronti di non residenti nell’area dell’euro

Questa voce include:

2024
milioni di euro

2023
milioni di euro

Variazione
milioni di euro

Saldi Target delle BCN e dei sistemi ancillari di paesi non appartenenti all’area dell’euro

2.908

3.854

(947)

Contante ricevuto in garanzia nelle operazioni di prestito titoli

2.062

5.637

(3.575)

Depositi accettati dalla BCE nel ruolo di agente finanziario

33.823

12.383

21.440

Linee di swap per l’erogazione di liquidità

1.067

1.237

(171)

Totale

39.859

23.111

16.748

Al 31 dicembre 2024 la componente più ampia di questa voce è rappresentata dai depositi accettati dalla BCE nel ruolo di agente finanziario per la Commissione europea, in relazione alla gestione delle operazioni di assunzione e concessione di prestiti dell’UE (cfr. la nota 22 “Gestione delle operazioni di assunzione e concessione di prestiti”).

Questa voce comprende anche i saldi Target, costituiti dai saldi delle BCN dei paesi non appartenenti all’area dell’euro nei confronti della BCE (cfr. “Saldi intra-SEBC e saldi interni all’Eurosistema” nella sezione 2.3 “Criteri di rilevazione contabile e di redazione del bilancio”) e dai saldi dei sistemi ancillari esterni all’area dell’euro collegati a Target tramite la componente Target-ECB.

Inoltre sono inclusi i saldi derivanti dalle operazioni di prestito di titoli del settore pubblico detenuti nell’ambito del PSPP e del PEPP condotte con enti creditizi esterni all’area dell’euro. Il contante ricevuto in garanzia è stato trasferito ai conti Target e, poiché a fine esercizio non risulta investito, queste operazioni sono rilevate nello stato patrimoniale (cfr. “Operazioni temporanee” nella sezione 2.3 “Criteri di rilevazione contabile e di redazione del bilancio” e la nota 18 “Programmi di prestito titoli”).

La parte rimanente di questa voce è rappresentata da un saldo derivante dall’accordo permanente per lo scambio di liquidità nelle reciproche valute concluso con il Federal Reserve System. In questo contesto la Federal Reserve Bank of New York fornisce alla BCE dollari statunitensi mediante operazioni di swap, finalizzate a offrire finanziamenti a breve termine in dollari alle controparti dell’Eurosistema. La BCE attiva simultaneamente operazioni di back-to-back swap con le BCN dei paesi dell’area dell’euro, le quali utilizzano i fondi così ottenuti per eseguire operazioni temporanee di immissione di liquidità in dollari con le controparti dell’Eurosistema. I back-to-back swap danno luogo a saldi interni all’Eurosistema, ossia fra la BCE e le BCN dei paesi dell’area dell’euro. Le operazioni di swap condotte dalla BCE con la Federal Reserve Bank of New York e le BCN dei paesi dell’area dell’euro generano inoltre attività e passività per operazioni a termine che vengono esposte nei conti “fuori bilancio” (cfr. la nota 21 “Operazioni di swap e a termine in valuta”).

Nota 11 - Passività denominate in valuta estera nei confronti di non residenti nell’area dell’euro

Nota 11.1 - Depositi, saldi e altre passività

Al 31 dicembre 2024 non figurano saldi iscritti a questa voce, mentre a fine 2023 vi era inclusa una passività denominata in valuta estera verso non residenti nell’area dell’euro per un importo di 24 milioni di euro, che si era generata nell’ambito della gestione delle riserve ufficiali della BCE.

Nota 12 - Passività interne all’Eurosistema

Nota 12.1 - Passività equivalenti al trasferimento di riserve ufficiali

Si tratta delle passività verso le BCN dei paesi dell’area dell’euro derivanti dal trasferimento di riserve ufficiali alla BCE al momento dell’adesione all’Eurosistema. In conformità all’articolo 30.2 dello Statuto del SEBC, questi contributi sono stabiliti in proporzione alle quote di partecipazione delle BCN al capitale sottoscritto della BCE.

A seguito dell’adeguamento quinquennale dello schema di sottoscrizione del capitale della BCE il 1° gennaio 2024, è diminuita la ponderazione delle BCN dei paesi dell’area dell’euro nel capitale sottoscritto della BCE (cfr. nota 16 “Capitale e riserve”). Al 1° gennaio 2024 tali passività hanno quindi registrato una riduzione di 109 milioni di euro, che sono stati di conseguenza restituiti alle BCN dei paesi dell’area dell’euro.

Dal 1° gennaio 2024
milioni di euro

Al 31 dicembre 2024
milioni di euro

Nationale Bank van België/Banque Nationale de Belgique (Belgio)

1.488

1.470

Deutsche Bundesbank (Germania)

10.802

10.635

Eesti Pank (Estonia)

121

114

Banc Ceannais na hÉireann/Central Bank of Ireland (Irlanda)

884

683

Bank of Greece (Grecia)

916

998

Banco de España (Spagna)

4.796

4.811

Banque de France (Francia)

8.114

8.240

Hrvatska narodna banka (Croazia)

314

327

Banca d’Italia (Italia)

6.498

6.854

Central Bank of Cyprus (Cipro)

89

87

Latvijas Banka (Lettonia)

157

157

Lietuvos bankas (Lituania)

239

233

Banque centrale du Luxembourg (Lussemburgo)

148

133

Bank Ċentrali ta’ Malta/Central Bank of Malta (Malta)

52

42

De Nederlandsche Bank (Paesi Bassi)

2.396

2.364

Oesterreichische Nationalbank (Austria)

1.199

1.181

Banco de Portugal (Portogallo)

943

944

Banka Slovenije (Slovenia)

200

194

Národná banka Slovenska (Slovacchia)

466

462

Suomen Pankki - Finlands Bank (Finlandia)

737

741

Totale

40.562

40.671

Nel 2024 la remunerazione di tali passività è calcolata su base giornaliera all’ultimo tasso di interesse disponibile applicato dall’Eurosistema nelle aste delle operazioni di rifinanziamento principali, modificato per tenere conto della componente infruttifera rappresentata dall’oro (cfr. la nota 24.3 “Remunerazione dei crediti delle BCN relativamente alle riserve ufficiali trasferite” e la nota 34 “Modifica del tasso di interesse utilizzato per la remunerazione dei saldi interni all’Eurosistema”).

Nota 12.2 - Passività relative a Target (nette)

Questa voce include i saldi Target delle BCN dei paesi dell’area dell’euro nei confronti della BCE (cfr. “Saldi intra-SEBC e saldi interni all’Eurosistema” nella sezione 2.3 “Criteri di rilevazione contabile e di redazione del bilancio”).

2024
milioni di euro

2023
milioni di euro

Saldi Target a credito delle BCN dei paesi dell’area dell’euro

1.593.185

1.616.387

Saldi Target a debito delle BCN dei paesi dell’area dell’euro

(1.245.111)

(1.212.050)

Saldo passivo netto Target

348.074

404.336

La diminuzione del saldo passivo netto Target è attribuibile principalmente ai flussi di liquidità in entrata a seguito (1) della scadenza dei titoli nell’ambito del PAA e del PEPP, che sono stati regolati sui conti Target e sono stati solo parzialmente compensati dai reinvestimenti nell’ambito del PEPP (cfr. la nota 4 “Titoli denominati in euro emessi da residenti nell’area dell’euro”), e (2) dei maggiori depositi accettati dalla BCE nel ruolo di agente finanziario per la Commissione europea, in relazione alla gestione delle operazioni di assunzione e concessione di prestiti dell’UE (cfr. la nota 10 “Passività denominate in euro nei confronti di non residenti nell’area dell’euro”). L’impatto di tali fattori è stato in parte compensato, principalmente dai flussi di liquidità in uscita risultanti dagli interessi passivi sul saldo debitorio netto Target della BCE (cfr. la nota 24.5 “Interessi passivi netti sui saldi Target dovuti dalle/alle BCN”).

Fatta eccezione per i saldi rivenienti dalle operazioni di back-to-back swap finalizzate all’immissione di liquidità in dollari statunitensi, la remunerazione delle posizioni in Target detenute dalle BCN dei paesi dell’area dell’euro nei confronti della BCE nel 2024 è calcolata su base giornaliera all’ultimo tasso di interesse disponibile applicato dall’Eurosistema nelle aste delle operazioni di rifinanziamento principali (cfr. la nota 24.5 “Interessi passivi netti sui saldi Target dovuti dalle/alle BCN” e la nota 34 “Modifica del tasso di interesse utilizzato per la remunerazione dei saldi interni all’Eurosistema”).

Nota 12.3 - Altre passività nell’ambito dell’Eurosistema (nette)

Al 31 dicembre 2024 questa voce ammonta a 40 milioni di euro (40 milioni nel 2023). È principalmente rappresentata dai depositi accettati dalla BCE nel ruolo di agente finanziario per la Commissione europea, in relazione alla gestione delle operazioni di assunzione e concessione di prestiti dell’UE (cfr. la nota 22 “Gestione delle operazioni di assunzione e concessione di prestiti”).

Nota 13 - Altre passività

Nota 13.1 - Differenze da valutazione su operazioni “fuori bilancio”

Questa voce non registra saldi al 31 dicembre 2024. Alla fine del 2023 si componeva soprattutto delle variazioni da valutazione relative alle operazioni di swap e a termine in valuta in essere a fine esercizio (cfr. la nota 21 “Operazioni di swap e a termine in valuta”). Tali variazioni, pari a 68 milioni di euro, risultano dal valore delle operazioni espresso in euro ai tassi di cambio vigenti nel giorno di riferimento per la redazione del bilancio, a fronte del controvalore in euro ottenuto esprimendo le operazioni al costo medio della rispettiva divisa in tale data (cfr. “Operazioni fuori bilancio” e “Oro e attività e passività in valuta estera” nella sezione 2.3 “Criteri di rilevazione contabile e di redazione del bilancio”).

Nota 13.2 - Ratei e risconti passivi

Questa voce include:

2024
milioni di euro

2023
milioni di euro

Variazione
milioni di euro

Interessi maturati sui saldi Target dovuti alle BCN

4.636

6.390

(1.754)

Interessi maturati sui crediti delle BCN relativamente alle riserve ufficiali trasferite alla BCE

1.448

1.335

114

Interessi maturati sui depositi accettati dalla BCE nel ruolo di agente finanziario

103

172

(69)

Altri ratei e risconti passivi

101

134

(33)

Totale

6.288

8.030

(1.742)

Al 31 dicembre 2024 la voce è rappresentata essenzialmente da due componenti: (1) gli interessi sui saldi Target dovuti alle BCN per dicembre 2024 (cfr. la nota 10 “Passività denominate in euro nei confronti di non residenti nell’area dell’euro” e la nota 12.2 “Passività relative a Target (nette)”) e (2) gli interessi sui crediti relativi alle riserve ufficiali trasferite alla BCE dovuti alle BCN dei paesi dell’area dell’euro per il 2024 (cfr. la nota 12.1 “Passività equivalenti al trasferimento di riserve ufficiali”). I relativi importi sono stati regolati nel gennaio 2025.

Sono inoltre ricompresi in questa voce i ratei di interessi passivi sui depositi accettati dalla BCE nel ruolo di agente finanziario (cfr. la nota 9.1 “Amministrazioni pubbliche”, la nota 10 “Passività denominate in euro verso non residenti nell’area dell’euro” e la nota 12.3 “Altre passività nell’ambito dell’Eurosistema (nette)”).

La parte rimanente di questa voce è rappresentata principalmente (1) dagli interessi passivi sui saldi dei sistemi ancillari dell’area dell’euro collegati a Target tramite la componente Target-ECB (cfr. la nota 9.2 “Altre passività”) e (2) da ratei e risconti passivi vari.

Nota 13.3 - Varie

Al 31 dicembre 2024 questa voce è pari a 1.327 milioni di euro (1.401 milioni nel 2023). Il totale comprende saldi per un importo di 574 milioni di euro (635 milioni nel 2023) relativi alle operazioni di swap e a termine in valuta in essere al 31 dicembre 2024 (cfr. la nota 21 “Operazioni di swap e a termine in valuta”). Tali saldi risultano dal valore delle operazioni espresso in euro al costo medio della rispettiva valuta nel giorno di riferimento per la redazione del bilancio, a fronte dei controvalori in euro per i quali sono state inizialmente registrate le operazioni (cfr. “Operazioni fuori bilancio” nella sezione 2.3 “Criteri di rilevazione contabile e di redazione del bilancio”).

In questa voce confluisce anche una passività per leasing di 110 milioni di euro (117 milioni nel 2023) (cfr. “Leasing” nella sezione 2.3 “Criteri di rilevazione contabile e di redazione del bilancio”).

Tale voce include inoltre la passività netta per benefici definiti della BCE relativa ai benefici successivi al rapporto di lavoro e agli altri benefici a lungo termine a favore del personale[56], dei membri del Comitato esecutivo e dei membri del Consiglio di vigilanza dipendenti della BCE.

Benefici successivi al rapporto di lavoro e altri benefici a lungo termine erogati dalla BCE

Stato patrimoniale
Importi iscritti nello stato patrimoniale alla voce “Varie” (passivo) in relazione ai benefici successivi al rapporto di lavoro e altri benefici a lungo termine:

2024
milioni di euro

2023
milioni di euro

Personale

CE/CV

Totale

Personale

CE/CV

Totale

Obbligazione a benefici definiti

2.712

37

2.749

2.458

35

2.493

Fair value delle attività a servizio del piano

(2.253)

-

(2.253)

(1.983)

-

(1.983)

Passività netta per benefici definiti
iscritta alla voce “Varie” (passivo)

459

37

496

475

35

510

Nota: le colonne “CE/CV” includono gli importi relativi sia al Comitato esecutivo (CE) sia al Consiglio di vigilanza (CV).

Il valore attuale dell’obbligazione a benefici definiti nei confronti del personale, pari a 2.712 milioni di euro nel 2024 (2.458 milioni nel 2023), include gli impegni relativi ai benefici successivi al rapporto di lavoro diversi dalle pensioni e agli altri benefici a lungo termine non finanziati da specifiche attività, per un ammontare di 293 milioni di euro (278 milioni nel 2023). Il valore attuale dell’obbligazione a benefici definiti nei confronti dei membri del Comitato esecutivo e del Consiglio di vigilanza, pari a 37 milioni di euro (35 milioni nel 2023), si riferisce esclusivamente ai benefici successivi al rapporto di lavoro e agli altri benefici a lungo termine non finanziati attraverso specifiche attività.

Il ricalcolo della passività netta per benefici definiti relativa ai benefici successivi al rapporto di lavoro è rilevato nello stato patrimoniale alla voce “Conti di rivalutazione”. Per questa voce, nel 2024 gli utili derivanti dal ricalcolo ammontano a 416 milioni di euro (238 milioni nel 2023) (cfr. la nota 15 “Conti di rivalutazione”).

Variazioni dell’obbligazione a benefici definiti, delle attività del piano e dei risultati del ricalcolo
Variazioni del valore attuale dell’obbligazione a benefici definiti:

2024
milioni di euro

2023
milioni di euro

Personale

CE/CV

Totale

Personale

CE/CV

Totale

Obbligazione a benefici definiti iniziale

2.458

35

2.493

1.947

31

1.978

Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti

121

3

123

101

2

103

Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate

119

1

120

-

-

-

Interessi passivi sull’obbligazione

85

1

86

77

1

79

Contributi versati dai partecipanti al piano1

38

0

38

36

0

36

Benefici versati

(31)

(3)

(34)

(30)

(3)

(33)

(Utili)/perdite derivanti dal ricalcolo

(77)

0

(77)

327

4

331

Obbligazione a benefici definiti finale

2.712

37

2.749

2.458

35

2.493

Nota: le colonne “CE/CV” includono gli importi relativi sia al Comitato esecutivo (CE) sia al Consiglio di vigilanza (CV).
1) Saldo complessivo comprendente contributi obbligatori e trasferimenti verso e da tali piani. I contributi obbligatori versati dal personale sono pari al 7,4% dello stipendio base, mentre quelli corrisposti dalla BCE ammontano al 20,7%.

Nel 2024 il costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate, che riguarda gli attuali contribuenti e i pensionati, deriva da una modifica del regolamento sui piani pensionistici della BCE introdotta nel 2024, in base alla quale l’aumento annuale dei trattamenti pensionistici sarà allineato agli incrementi generali delle retribuzioni dei dipendenti della BCE a partire dal 2026.

Nel 2024 gli utili da ricalcolo sull’obbligazione a benefici definiti sono riconducibili principalmente all’aumento del tasso di attualizzazione utilizzato, dal 3,4% al 3,6% fra il 2023 e il 2024, e al cambiamento delle ipotesi demografiche.

Variazioni del fair value delle attività a servizio del piano ricomprese nel fondo a benefici definiti per il personale:

2024
milioni di euro

2023
milioni di euro

Fair value iniziale delle attività a servizio del piano

1.983

1.638

Interessi percepiti sulle attività del piano

69

66

Utili derivanti dal ricalcolo

104

189

Contributi versati dal datore di lavoro

81

75

Contributi versati dai partecipanti al piano

38

36

Benefici versati

(21)

(20)

Fair value finale delle attività a servizio del piano

2.253

1.983

Nel 2024 gli utili da ricalcolo sulle attività a servizio del piano riflettono il fatto che il rendimento effettivo delle quote del fondo è stato più elevato degli interessi attivi ipotizzati sulle attività del piano, sulla base del tasso di attualizzazione assunto del 3,4%.

Variazioni dei risultati del ricalcolo:

2024
milioni di euro 

2023
milioni di euro

Utili iniziali derivanti dal ricalcolo

238

369

Contributi delle BCN aderenti all’Eurosistema1

-

3

Utili sulle attività del piano

104

189

Utili/(perdite) sull’obbligazione

77

(331)

(Utili)/perdite iscritti nel conto economico

(2)

8

Utili finali derivanti dal ricalcolo registrate nei “Conti di rivalutazione”

416

238

1) A seguito dell’adozione della moneta unica da parte della Croazia, la Hrvatska narodna banka ha contribuito ai saldi di tutti i conti di rivalutazione della BCE al 31 dicembre 2022, che includono anche gli utili da ricalcolo in essere a decorrere da tale data.

Conto economico
Importi iscritti nel conto economico:

2024
milioni di euro

2023
milioni di euro

Personale

CE/CV

Totale

Personale

CE/CV

Totale

Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti

121

3

123

101

2

103

Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate

119

1

120

-

-

-

Interessi netti sulla passività netta per benefici definiti

16

1

17

12

1

13

- Interessi passivi sull’obbligazione

85

1

86

77

1

79

- Interessi percepiti sulle attività del piano

(69)

-

(69)

(66)

-

(66)

(Utili)/perdite derivanti dal ricalcolo degli altri benefici a lungo termine

(2)

0

(2)

8

(0)

8

Totale incluso in “Spese per il personale”

253

5

258

121

3

124

Nota: le colonne “CE/CV” includono gli importi relativi sia al Comitato esecutivo (CE) sia al Consiglio di vigilanza (CV).

Gli importi iscritti nel conto economico in relazione al costo previdenziale per le prestazioni di lavoro correnti, agli interessi passivi sull’obbligazione e agli interessi percepiti sulle attività del piano sono stimati utilizzando i tassi relativi all’esercizio precedente. Il tasso di attualizzazione applicato è diminuito dal 3,9% al 3,4% tra il 2022 e il 2023, dando luogo nel 2024 a un aumento del costo previdenziale per le prestazioni di lavoro correnti. Anche gli interessi passivi sull’obbligazione e gli interessi percepiti sulle attività del piano hanno registrato un incremento per effetto di saldi più elevati che hanno compensato l’impatto dell’applicazione di un tasso di attualizzazione più basso.

Il costo previdenziale risultante dalla modifica del regolamento sui piani pensionistici della BCE nel 2024 è interamente rilevato nel conto economico dell’esercizio nel quale la modifica è stata decisa.

Ipotesi principali
Le valutazioni degli attuari indipendenti citate nella presente nota si basano su ipotesi che sono state accettate dal Comitato esecutivo ai fini del trattamento contabile e dell’esposizione in bilancio. Le principali ipotesi adottate per il calcolo della passività relativa ai benefici successivi al rapporto di lavoro e agli altri benefici a lungo termine sono le seguenti:

2024
%

2023
%

Tasso di attualizzazione

3,60

3,40

Rendimento atteso sulle attività del piano1

4,60

5,30

Incrementi generali futuri delle retribuzioni2

2,00

2,00

Incrementi dei trattamenti pensionistici futuri3

2,00

1,70

1) Queste ipotesi sono state impiegate per calcolare la parte dell’obbligazione a benefici definiti della BCE finanziata da attività con garanzia sul capitale.
2) Sono inoltre considerati gli aumenti futuri delle retribuzioni individuali fino all’1,8% l’anno, a seconda dell’età degli iscritti al piano.
3) Conformemente al regolamento sul piano pensionistico della BCE, i trattamenti pensionistici sono soggetti a un incremento annuale. Nel 2024 tale regolamento è stato modificato in modo da allineare l’aumento annuale dei trattamenti pensionistici agli incrementi generali delle retribuzioni dei dipendenti della BCE a partire dal 2026. Anche prima di tale modifica l’aumento annuale delle pensioni era legato agli incrementi generali delle retribuzioni, ma era soggetto a ulteriori condizioni.

Nota 14 - Fondi di accantonamento

Nota 14.1 - Altri fondi

Al 31 dicembre 2024 questa voce include fondi di natura amministrativa per 72 milioni di euro (67 milioni nel 2023).

Nota 15 - Conti di rivalutazione

Questa voce comprende principalmente saldi da rivalutazione originati da plusvalenze non realizzate rilevate su attività, passività e strumenti fuori bilancio (cfr. “Oro e attività e passività in valuta estera”, “Titoli”, “Rilevazione delle rendite e delle spese” e “Operazioni fuori bilancio” nella sezione 2.3 “Criteri di rilevazione contabile e di redazione del bilancio”). È altresì incluso il ricalcolo della passività netta per benefici definiti relativa ai benefici successivi al rapporto di lavoro (cfr. “Benefici successivi al rapporto di lavoro e altri benefici a lungo termine erogati dalla BCE” nella sezione 2.3 “Criteri di rilevazione contabile e di redazione del bilancio” e la nota 13.3 “Varie”).

2024
milioni di euro

2023
milioni di euro

Variazione
milioni di euro

Oro

37.097

26.622

10.476

Valuta estera

12.819

9.842

2.976

- Dollari statunitensi

12.717

9.624

3.093

- Yen giapponesi

-

206

(206)

- Renminbi cinesi

30

9

21

- DSP

72

4

68

- Altro

0

0

0

Titoli e altri strumenti

320

397

(77)

Passività netta per benefici definiti relativa
ai benefici successivi al rapporto di lavoro

416

238

179

Totale

50.653

37.099

13.554

Nel 2024 i conti di rivalutazione registrano un incremento, ascrivibile prevalentemente al rialzo del prezzo di mercato dell’oro espresso in euro. Anche i conti di rivalutazione relativi alla valuta estera mostrano un aumento, principalmente a seguito dell’apprezzamento del dollaro statunitense nei confronti dell’euro.

I tassi di cambio utilizzati per la valutazione di fine anno sono:

Tassi di cambio

2024

2023

Dollari statunitensi per euro

1,0389

1,1050

Yen giapponesi per euro

163,06

156,33

Renminbi cinesi per euro

7,5833

7,8509

Euro per DSP

1,2544

1,2157

Euro per oncia fina di oro

2.511,069

1.867,828

Nota 16 - Capitale e riserve

Nota 16.1 - Capitale

Modifica allo schema di sottoscrizione del capitale della BCE
L’articolo 29 dello Statuto del SEBC prevede che le ponderazioni assegnate alle BCN nello schema di sottoscrizione del capitale della BCE siano adeguate con cadenza quinquennale[57]. Dall’istituzione della BCE, il quinto di tali adeguamenti è stato apportato il 1° gennaio 2024.

Capitale versato della BCE
Il capitale versato della BCE si è ridotto di 23 milioni di euro al 1° gennaio 2024, a seguito della diminuzione complessiva di 0,2200 punti percentuali della ponderazione delle BCN dei paesi dell’area dell’euro (tenute a versare interamente le rispettive quote) nel capitale sottoscritto della BCE, pari a 10.825 milioni di euro, e del corrispondente aumento della ponderazione delle BCN dei paesi non appartenenti all’area dell’euro (che versano soltanto il 3,75 per cento delle rispettive quote).

La tavola seguente presenta le variazioni nello schema di sottoscrizione del capitale, nel capitale sottoscritto e nel capitale versato.

Dal 1° gennaio 2024

Al 31 dicembre 2023

Quote di
partecipa-
zione al
capitale
(in %)

Capitale
sottoscritto
milioni di
euro

Capitale
versato
milioni di
euro

Quote di
partecipa-
zione al
capitale
(in %)

Capitale
sottoscritto
milioni di
euro

Capitale
versato
milioni di
euro

Nationale Bank van België/
Banque Nationale de Belgique (Belgio)

3,0005

325

325

2,9630

321

321

Deutsche Bundesbank (Germania)

21,7749

2.357

2.357

21,4394

2.321

2.321

Eesti Pank (Estonia)

0,2437

26

26

0,2291

25

25

Banc Ceannais na hÉireann/
Central Bank of Ireland (Irlanda)

1,7811

193

193

1,3772

149

149

Bank of Greece (Grecia)

1,8474

200

200

2,0117

218

218

Banco de España (Spagna)

9,6690

1.047

1.047

9,6981

1.050

1.050

Banque de France (Francia)

16,3575

1.771

1.771

16,6108

1.798

1.798

Hrvatska narodna banka (Croazia)

0,6329

69

69

0,6595

71

71

Banca d’Italia (Italia)

13,0993

1.418

1.418

13,8165

1.496

1.496

Central Bank of Cyprus (Cipro)

0,1802

20

20

0,1750

19

19

Latvijas Banka (Lettonia)

0,3169

34

34

0,3169

34

34

Lietuvos bankas (Lituania)

0,4826

52

52

0,4707

51

51

Banque centrale du Luxembourg (Lussemburgo)

0,2976

32

32

0,2679

29

29

Bank Ċentrali ta’ Malta/
Central Bank of Malta (Malta)

0,1053

11

11

0,0853

9

9

De Nederlandsche Bank (Paesi Bassi)

4,8306

523

523

4,7662

516

516

Oesterreichische Nationalbank (Austria)

2,4175

262

262

2,3804

258

258

Banco de Portugal (Portogallo)

1,9014

206

206

1,9035

206

206

Banka Slovenije (Slovenia)

0,4041

44

44

0,3916

42

42

Národná banka Slovenska (Slovacchia)

0,9403

102

102

0,9314

101

101

Suomen Pankki - Finlands Bank (Finlandia)

1,4853

161

161

1,4939

162

162

Totale parziale per le BCN dei paesi
dell’area dell’euro

81,7681

8.851

8.851

81,9881

8.875

8.875

Българска народна банка
(Banca nazionale di Bulgaria) (Bulgaria)

0,9783

106

4

0,9832

106

4

Česká národní banka (Repubblica Ceca)

1,9623

212

8

1,8794

203

8

Danmarks Nationalbank (Danimarca)

1,7797

193

7

1,7591

190

7

Magyar Nemzeti Bank (Ungheria)

1,5819

171

6

1,5488

168

6

Narodowy Bank Polski (Polonia)

6,0968

660

25

6,0335

653

24

Banca Naţională a României (Romania)

2,8888

313

12

2,8289

306

11

Sveriges riksbank (Svezia)

2,9441

319

12

2,9790

322

12

Totale parziale per le BCN dei paesi
non appartenenti all’area dell’euro

18,2319

1.974

74

18,0119

1.950

73

Totale

100,0000

10.825

8.925

100,0000

10.825

8.948

Le BCN dei paesi dell’area dell’euro hanno versato integralmente le rispettive quote del capitale sottoscritto.

Le BCN dei paesi non appartenenti all’area dell’euro sono tenute a versare il 3,75% della rispettiva quota del capitale sottoscritto della BCE quale contributo ai costi operativi della Banca. Le BCN dei paesi non appartenenti all’area non hanno titolo a partecipare alla ripartizione degli utili della BCE, né sono tenute a coprirne le eventuali perdite.

Note 17 - Perdite portate a nuovo

Al 31 dicembre 2024 questa voce, pari a 1.266 milioni di euro (zero nel 2023), include la perdita subita dalla BCE nel 2023 che, per decisione del Consiglio direttivo, è stata portata a nuovo nel suo stato patrimoniale per essere coperta con gli utili degli esercizi futuri.

2.5 Operazioni “fuori bilancio”

Nota 18 - Programmi di prestito titoli

Nell’ambito della gestione dei fondi propri, la BCE ha concluso un accordo su un programma di prestito titoli, in base al quale un’istituzione specializzata effettua per conto della BCE tali operazioni. Conformemente alle decisioni del Consiglio direttivo, la BCE ha anche reso disponibili a fini di prestito i titoli detenuti per finalità di politica monetaria[58].

A seconda delle garanzie ricevute, le operazioni di prestito titoli sono rilevate (1) nei conti “fuori bilancio”, se condotte a fronte di garanzie in titoli, o (2) in bilancio, se condotte a fronte di garanzie in contante che risultano non investite a fine esercizio (cfr. la nota 8 “Altre passività denominate in euro verso enti creditizi dell’area dell’euro” e la nota 10 “Passività denominate in euro nei confronti di non residenti nell’area dell’euro”).

La tavola seguente presenta il valore di mercato dei titoli offerti in prestito e le garanzie corrispondenti.

2024
milioni di euro

2023
milioni di euro

Titoli offerti in prestito a fronte di garanzie in titoli1

(37.393)

(32.791)

di cui in relazione a titoli detenuti per finalità di politica monetaria

(28.585)

(26.577)

Titoli offerti in prestito a fronte di garanzie in contante

(4.273)

(10.088)

di cui in relazione a titoli detenuti per finalità di politica monetaria

(4.273)

(10.088)

Valore di mercato dei titoli offerti in prestito

(41.666)

(42.879)

Garanzie in titoli1

38.970

34.042

di cui in relazione a titoli detenuti per finalità di politica monetaria

29.761

27.651

Garanzie in contante2

4.450

10.336

di cui in relazione a titoli detenuti per finalità di politica monetaria

4.450

10.336

Valore di mercato delle garanzie

43.420

44.379

1) Tale importo è esposto nei conti “fuori bilancio”.
2) Tale importo è rilevato in bilancio alle voci “Altre passività denominate in euro verso enti creditizi dell’area dell’euro” e “Passività denominate in euro nei confronti di non residenti nell’area dell’euro”)

Nota 19 - Future su tassi di interesse

Al termine dell’esercizio sono in essere le seguenti operazioni, rilevate ai tassi di cambio di fine esercizio:

Future su tassi di interesse in valuta

2024
Valore dei
contratti
milioni di euro

2023
Valore dei
contratti
milioni di euro

Variazione
milioni di euro

Acquisti

382

2.207

(1.825)

Vendite

734

4.142

(3.408)

Tali operazioni sono state eseguite nell’ambito della gestione delle riserve in valuta della BCE.

Nota 20 - Operazioni a termine in titoli

Al 31 dicembre 2024 non sono iscritte operazioni a termine in titoli in essere, mentre a fine 2023 erano presenti acquisti e vendite, in entrambi i casi per un importo di 45 milioni di euro, rilevati ai tassi di cambio di fine esercizio.

Operazioni a termine in titoli

2024
milioni di euro

2023
milioni di euro

Variazione
milioni di euro

Acquisti

-

45

(45)

Vendite

-

45

(45)

Tali operazioni sono state eseguite nell’ambito della gestione delle riserve in valuta della BCE.

Nota 21 - Operazioni di swap e a termine in valuta

Gestione delle riserve in valuta
Nell’ambito della gestione delle riserve valutarie della BCE sono state condotte operazioni di swap e a termine in valuta. A fine esercizio risultano in essere le seguenti attività e passività rivenienti da tali operazioni, rilevate ai tassi di cambio di fine esercizio.

Operazioni di swap e a termine in valuta

2024
milioni di euro

2023
milioni di euro

Variazione
milioni di euro

Attività

2.873

2.778

96

Passività

2.742

2.901

(159)

Linee di swap per l’erogazione di liquidità
La BCE aderisce a una rete di swap fra banche centrali e ha quindi stipulato accordi per lo scambio di liquidità nelle reciproche valute (linee di swap) con la Bank of Canada, la Bank of England, la Banca del Giappone, il Federal Reserve System e la Banca Nazionale Svizzera. Inoltre ha sottoscritto un accordo bilaterale di swap con la banca centrale della Repubblica popolare cinese. Queste linee di swap prevedono l’erogazione di (1) liquidità in una qualsiasi delle rispettive valute delle suddette banche centrali alle banche dell’area dell’euro, o (2) liquidità in euro alle istituzioni finanziarie dei paesi delle suddette banche centrali. In aggiunta, sono in essere linee di swap con la Danmarks Nationalbank e la Sveriges riksbank per l’offerta di liquidità in euro alle istituzioni finanziarie dei rispettivi paesi. Tali accordi sono intesi ad attenuare le tensioni nei mercati internazionali del finanziamento e a ridurre al minimo i rischi di retroazioni negative[59].

L’offerta di liquidità in dollari statunitensi alle controparti dell’Eurosistema (cfr. la nota 10 “Passività denominate in euro nei confronti di non residenti nell’area dell’euro”) ha dato luogo ad attività e passività in dollari con data di scadenza nel 2025.

Nota 22 - Gestione delle operazioni di assunzione e concessione di prestiti

Anche nel 2024 la BCE è stata responsabile della gestione dei conti e del trattamento dei pagamenti in relazione alle operazioni di assunzione e concessione di prestiti dell’UE nel quadro del Meccanismo di sostegno finanziario a medio termine, del Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria e dell’accordo di prestito in favore della Grecia.

In risposta alla pandemia di COVID-19, l’UE ha concesso prestiti agli Stati membri nell’ambito del suo strumento di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione in un’emergenza (Support to mitigate Unemployment Risks in an Emergency, SURE). Tale strumento ha cessato di essere disponibile il 31 dicembre 2022, ma le relative emissioni consistevano in titoli con scadenze da 5 a 30 anni.

Nel 2024 l’UE ha anche continuato a erogare sostegno sotto forma di finanziamenti non rimborsabili e prestiti agli Stati membri nel quadro del programma Next Generation EU (NGEU), istituito al fine di rilanciare la ripresa economica nell’UE, promuovendo al tempo stesso la transizione verso un’economia verde e digitale nell’Unione. Inoltre, nel 2024 l’UE ha fornito sostegno all’Ucraina, sotto forma di prestiti nell’ambito del nuovo regolamento sullo strumento per l’Ucraina, inclusi finanziamenti ponte straordinari, e alla Repubblica araba d’Egitto sotto forma di assistenza macrofinanziaria a breve termine. La BCE ha coadiuvato la Commissione europea nella gestione delle operazioni connesse a tali strumenti.

La BCE funge altresì da agente di pagamento per la Commissione europea in relazione al suo nuovo servizio di emissione dell’UE, avviato nel gennaio 2024.

Nel 2024 la BCE ha eseguito i pagamenti relativi a tutte le suddette operazioni.

Nota 23 - Passività potenziali derivanti da cause pendenti

Azioni giudiziarie sono state intentate nei confronti della BCE in relazione all’esercizio delle sue funzioni di vigilanza su Banca Carige S.p.A. (Banca Carige). Con due cause gli azionisti di Banca Carige invocano un risarcimento finanziario da parte della BCE a fronte di presunti danni risultanti da varie condotte di quest’ultima nell’esercizio delle sue funzioni di vigilanza su Banca Carige, consistenti sia in omissioni sia in azioni lesive. La BCE ha vinto una delle due cause in primo grado; la controparte ha presentato ricorso in appello contro la sentenza del Tribunale dell’UE, attualmente pendente dinanzi alla Corte di giustizia dell’UE. L’altro procedimento è ancora pendente dinanzi al Tribunale dell’UE. Le sentenze saranno emesse alla luce di una serie di fattori, fra cui gli esiti di cause correlate. In una di queste, il Tribunale dell’UE ha ritenuto, con sentenza del 12 ottobre 2022, che il provvedimento di amministrazione straordinaria della BCE nei confronti di Banca Carige fosse privo di opportuno fondamento giuridico in base a quanto previsto dal diritto italiano. Il Tribunale dell’UE ha pertanto annullato il provvedimento di amministrazione straordinaria della BCE nei confronti di Banca Carige nonché la prima proroga di tale decisione nel 2019. La BCE è tuttavia ricorsa in appello contro la sentenza del Tribunale dell’UE dinanzi alla Corte di giustizia dell’UE, che può ancora rigettarla. È stato inoltre avviato un ricorso di annullamento in relazione a due ulteriori decisioni della BCE concernenti la proroga della durata dell’amministrazione straordinaria. Il procedimento è ancora in corso.

2.6 Note al conto economico

Nota 24 - Interessi attivi/(passivi) netti

2024
milioni di euro

2023
milioni di euro

Variazione
milioni di euro

Riserve ufficiali

2.537

2.382

155

Titoli detenuti per finalità di politica monetaria

3.850

3.467

383

Prestiti di titoli detenuti per finalità di politica monetaria

32

67

(35)

Crediti derivanti dall’allocazione delle banconote in euro
all’interno dell’Eurosistema

5.232

4.817

415

Saldi Target creditori nei confronti delle BCN

54.542

52.363

2.179

Fondi propri

703

625

77

Altro

3

2

0

Interessi attivi totali

66.898

63.723

3.175

Riserve ufficiali

(0)

-

(0)

Prestiti di titoli detenuti per finalità di politica monetaria1

(137)

(374)

238

Crediti delle BCN relativamente alle riserve ufficiali trasferite

(1.448)

(1.335)

(114)

Saldi Target debitori nei confronti delle BCN

(70.216)

(66.598)

(3.618)

Depositi accettati dalla BCE nel ruolo di agente finanziario

(1.219)

(1.953)

734

Altro

(861)

(655)

(206)

Interessi passivi totali

(73.881)

(70.916)

(2.965)

Interessi passivi netti

(6.983)

(7.193)

210

1) Questa voce comprende gli interessi passivi sul contante ricevuto in garanzia.

Nota 24.1 - Interessi attivi netti sulle riserve valutarie

Sono di seguito riportati gli interessi attivi o passivi netti sulle riserve valutarie della BCE, disaggregati per tipo di strumento.

2024
milioni di euro

2023
milioni di euro

Variazione
milioni di euro

Conti correnti

85

82

3

Depositi del mercato monetario

149

129

20

Operazioni di vendita a pronti con patto di riacquisto a termine

(0)

-

(0)

Operazioni di acquisto a pronti con patto di rivendita a termine

225

271

(46)

Titoli

1.936

1.745

191

Operazioni a termine e di swap in valuta

142

155

(13)

Interessi attivi netti sulle riserve valutarie

2.537

2.382

155

Sono di seguito riportati gli interessi attivi o passivi netti sulle riserve valutarie della BCE, disaggregati per divisa estera.

2024
milioni di euro

2023
milioni di euro

Variazione
milioni di euro

Dollari statunitensi

2.434

2.298

136

Yen giapponesi

9

(2)

11

Renminbi cinesi

12

13

(1)

DSP

83

73

10

Interessi attivi netti sulle riserve valutarie

2.537

2.382

155

Nota 24.2 - Interessi attivi sui crediti derivanti dall’allocazione delle banconote in euro all’interno dell’Eurosistema

Nel 2024 gli interessi attivi derivanti dalla quota dell’8% assegnata alla BCE sul valore totale delle banconote in euro in circolazione (cfr. “Banconote in circolazione” nella sezione 2.3 “Criteri di rilevazione contabile e di redazione del bilancio” e la nota 5.1 “Crediti derivanti dall’allocazione delle banconote in euro all’interno dell’Eurosistema”) ammontano a 5.232 milioni di euro (4.817 milioni nel 2023). L’incremento è riconducibile a un tasso medio sulle operazioni di rifinanziamento principali più elevato in questo esercizio rispetto al precedente (4,1% nel 2024 contro 3,8% nel 2023).

Nota 24.3 - Remunerazione dei crediti delle BCN relativamente alle riserve ufficiali trasferite

Nel 2024 gli interessi passivi corrisposti alle BCN dei paesi dell’area dell’euro sui crediti relativi alle riserve ufficiali da queste trasferite alla BCE (cfr. la nota 12.1 “Passività equivalenti al trasferimento di riserve ufficiali”) ammontano a 1.448 milioni di euro (1.335 milioni nel 2023). L’incremento è riconducibile a un tasso medio sulle operazioni di rifinanziamento principali più elevato in questo esercizio rispetto al precedente (4,1% nel 2024 contro 3,8% nel 2023).

Nota 24.4 - Interessi attivi netti sui titoli detenuti per finalità di politica monetaria

Sono di seguito riportati gli interessi attivi netti sui titoli detenuti per finalità di politica monetaria.

2024
milioni di euro

2023
milioni di euro

Variazione
milioni di euro

SMP1

24

49

(24)

PAA

CBPP3

178

179

(1)

ABSPP

419

642

(223)

PSPP – titoli di Stato/agenzie

2.022

1.997

25

Totale PAA

2.619

2.818

(199)

PEPP

PEPP – obbligazioni garantite

6

4

2

PEPP – titoli di Stato/agenzie

1.201

597

604

Totale PEPP

1.206

600

606

Interessi attivi netti sui titoli detenuti per finalità
di politica monetaria

3.850

3.467

383

1) Gli interessi attivi netti della BCE rivenienti dalle consistenze dell’SMP in titoli di Stato greci ammontano a 18 milioni di euro (31 milioni nel 2023).

Nota 24.5 - Interessi passivi netti sui saldi Target dovuti dalle/alle BCN

Sono di seguito riportati gli interessi attivi o passivi sui saldi Target dovuti dalle/alle BCN.

2024
milioni di euro

2023
milioni di euro

Variazione
milioni di euro

Interessi attivi sui saldi Target dovuti dalle BCN

54.542

52.363

2.179

- BCN dell’area dell’euro

54.542

52.363

2.179

Interessi passivi sui saldi Target dovuti alle BCN

(70.216)

(66.598)

(3.618)

- BCN dell’area dell’euro

(70.150)

(66.534)

(3.615)

- BCN dei paesi non appartenenti all’area dell’euro

(66)

(64)

(2)

Interessi passivi netti sui saldi Target dovuti dalle/alle BCN

(15.674)

(14.236)

(1.439)

Il loro incremento è principalmente riconducibile a un tasso medio sulle operazioni di rifinanziamento principali più elevato rispetto all’esercizio precedente (4,1% nel 2024 contro 3,8% nel 2023).

Nota 25 - Utili/(perdite) realizzati rivenienti da operazioni finanziarie

La tavola seguente presenta gli utili e le perdite realizzati su operazioni finanziarie.

2024
milioni di euro

2023
milioni di euro

Variazione
milioni di euro

Perdite nette da prezzo realizzate

(53)

(117)

63

Utili netti realizzati da cambio e su oro

36

11

26

Perdite nette realizzate su operazioni finanziarie

(17)

(106)

89

Le perdite nette da negoziazione comprendono gli utili e le perdite realizzati su titoli e su future su tassi di interesse. Nel 2024 le perdite nette da negoziazione sono riconducibili principalmente al trattamento contabile dell’ammortamento dei premi e degli sconti in relazione ai rimborsi dei titoli del portafoglio dell’ABSPP[60]. Tali perdite sono state in parte compensate dagli utili netti realizzati da cambio, ascrivibili in ampia misura alle svalutazioni da prezzo su alcuni titoli in dollari statunitensi a fine esercizio.

La tavola seguente presenta gli utili e le perdite realizzati su operazioni finanziarie, disaggregati per valuta e trimestre.

2024
milioni di euro

2023
milioni di euro

1° trim.

2° trim.

3° trim.

4° trim.

Totale

1° trim.

2° trim.

3° trim.

4° trim.

Totale

Utili/(perdite) netti da prezzo realizzati

Dollari statunitensi

(10)

(23)

38

(13)

(8)

41

22

(64)

(20)

(21)

Yen giapponesi

(0)

(2)

(0)

(2)

(4)

(5)

4

(1)

(4)

(5)

Renminbi cinesi

1

1

3

1

7

0

0

0

(0)

0

Euro

(27)

(11)

(3)

(6)

(48)

(42)

(21)

(16)

(12)

(91)

Totale parziale

(36)

(35)

38

(20)

(53)

(5)

4

(81)

(35)

(117)

Utili/(perdite) netti realizzati da cambio e su oro

Dollari statunitensi

(0)

(0)

0

37

37

0

2

1

5

8

Yen giapponesi

(0)

(0)

(0)

(0)

(1)

2

0

0

0

2

Renminbi cinesi

0

(0)

(0)

(0)

(0)

0

(0)

0

(0)

0

Altro

0

0

0

0

0

0

0

0

0

0

Totale parziale

(0)

(0)

0

37

36

2

3

1

5

11

Totale

(36)

(35)

38

17

(17)

(3)

7

(80)

(30)

(106)

Nota 26 - Svalutazioni di attività e di posizioni finanziarie

La tavola seguente riporta le svalutazioni di attività e di posizioni finanziarie.

2024
milioni di euro

2023
milioni di euro

Variazione
milioni di euro

Perdite da prezzo non realizzate su titoli

(187)

(38)

(150)

Perdite da cambio non realizzate

(81)

-

(81)

Svalutazioni di attività e di posizioni finanziarie

(269)

(38)

(231)

Il valore di mercato di alcuni titoli, prevalentemente detenuti nel portafoglio in dollari statunitensi, ha registrato una riduzione parallelamente all’incremento dei relativi rendimenti sul finire del 2024, dando luogo a perdite da prezzo non realizzate a fine esercizio.

Le perdite non realizzate in cambi sono principalmente ascrivibili alla svalutazione del costo medio di acquisizione delle riserve in yen giapponesi della BCE al tasso di cambio alla fine del 2024, riconducibile al deprezzamento dello yen nei confronti dell’euro successivamente agli acquisti.

Nota 27 - Proventi/(spese) netti per provvigioni e commissioni

2024
milioni di euro

2023
milioni di euro

Variazione
milioni di euro

Provvigioni e commissioni attive

697

672

24

Provvigioni e commissioni passive

(22)

(22)

(0)

Proventi netti da provvigioni e commissioni

674

650

24

Tali proventi sono rappresentati principalmente dai contributi per le attività di vigilanza. Le spese includono soprattutto le commissioni di custodia.

Proventi e spese derivanti dalle funzioni di vigilanza
I proventi relativi alla vigilanza bancaria derivano principalmente dai contributi per le attività di vigilanza. La BCE richiede ai soggetti vigilati contributi annuali per coprire le spese sostenute per poter svolgere le proprie funzioni di vigilanza. Sulla base delle spese effettive annuali sopportate dalla BCE per l’assolvimento dei compiti di vigilanza bancaria, i proventi dei contributi ammontano a 681 milioni di euro nel 2024 (654 milioni nel 2023).

Per determinare l’importo dei contributi da richiedere per le attività di vigilanza, la spesa effettiva è corretta in base agli importi rimborsati alle / ricevuti dalle singole banche in relazione ai precedenti periodi di contribuzione e tiene conto di altre rettifiche, inclusi gli interessi di mora percepiti[61]. A seguito di una rettifica per interessi di mora percepiti nonché per rimborsi netti alle singole banche relativi a precedenti periodi di contribuzione, i contributi annuali a carico dei soggetti vigilati per il periodo di contribuzione 2024 sono di ammontare pressoché equivalente alla spesa effettiva annuale di 681 milioni di euro[62] (cfr. la nota 6.4 “Ratei e risconti attivi”). I contributi dei singoli soggetti vigilati saranno fatturati nel secondo trimestre del 2025[63].

La BCE ha inoltre il potere di comminare sanzioni pecuniarie amministrative ai soggetti vigilati in caso di inosservanza della normativa bancaria dell’UE in materia di requisiti prudenziali (comprese le decisioni di vigilanza della BCE). I relativi proventi non sono considerati ai fini del calcolo dei contributi annuali per le attività di vigilanza, né si tiene conto dei rimborsi di tali sanzioni in caso di modifica o annullamento di precedenti decisioni sanzionatorie. I relativi importi sono invece iscritti nel conto economico della BCE. Nel 2024 i proventi derivanti dalle sanzioni imposte ai soggetti vigilati ammontano a 16 milioni di euro (18 milioni nel 2023).

Proventi della BCE derivanti dalle funzioni di vigilanza:

2024
milioni di euro

2023
milioni di euro

Variazione
milioni di euro

Proventi generati dai contributi per le attività di vigilanza

681

654

27

- Proventi generati dai contributi a carico dei soggetti o gruppi significativi

651

626

25

- Proventi generati dai contributi a carico dei soggetti o gruppi meno significativi

29

27

2

Sanzioni amministrative irrogate

16

18

(2)

Proventi derivanti dalle funzioni di vigilanza bancaria

696

671

25

Le spese relative alla vigilanza bancaria derivano dalla vigilanza diretta sulle banche significative, dalla supervisione sulla vigilanza delle banche meno significative, nonché dallo svolgimento di compiti trasversali e servizi specialistici. Vi rientrano le spese dirette sostenute dalla funzione di vigilanza della BCE e i costi connessi alle funzioni di supporto necessarie allo svolgimento dei compiti di vigilanza della BCE, per quanto riguarda i servizi afferenti: stabili e impianti; risorse umane; informatica (IT); servizi legali, audit e amministrazione; comunicazione e traduzione; altre attività.

Le spese effettive derivanti dalle funzioni di vigilanza della BCE, recuperate tramite i contributi annuali per le attività di vigilanza per il 2024, ammontano a 681 milioni di euro (654 milioni nel 2023). Oltre all’impatto dell’inflazione, l’intensificarsi delle iniziative di vigilanza, unitamente ai maggiori costi associati ai continui sviluppi e miglioramenti dei sistemi informatici dedicati alla vigilanza bancaria, ha contribuito all’aumento complessivo di tali spese.

Nota 28 - Proventi da strumenti azionari e partecipazioni

Nel 2024 in questa voce è esposto il dividendo di 1 milione di euro (1 milione nel 2023) ricevuto sulle azioni della BRI detenute dalla BCE (cfr. la nota 6.2 “Altre attività finanziarie”).

Nota 29 - Altri proventi

Questa voce, pari a 119 milioni di euro nel 2024 (72 milioni nel 2023), include prevalentemente gli altri proventi generati dai contributi delle BCN partecipanti ai costi sostenuti dalla BCE in relazione a progetti del SEBC e servizi operativi.

Nota 30 - Spese per il personale

La tavola seguente presenta le spese per il personale.

2024
milioni di euro

2023
milioni di euro

Variazione
milioni di euro

Stipendi e indennità

560

528

32

Costi assicurativi per il personale

26

25

2

Benefici successivi al rapporto di lavoro e altri benefici a lungo termine

258

124

134

Spese per il personale

844

676

167

Nel 2024 il numero medio dei dipendenti, espresso in unità equivalenti a tempo pieno[64], è pari a 4.297 (4.222 nel 2023), di cui 386 in posizioni dirigenziali (337 nel 2023).

Una modifica apportata nel 2024 al regolamento sui piani pensionistici della BCE ha determinato un aumento dei costi relativi ai benefici successivi al rapporto di lavoro. Conformemente alle norme contabili della BCE in materia di trattamento pensionistico, il costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate derivante da tale modifica è stato interamente rilevato nel conto economico dell’esercizio nel quale la decisione è stata presa (cfr. la nota 13.3 “Varie”). Gli stipendi e le indennità hanno registrato un incremento, in linea con il più elevato numero medio pianificato di dipendenti della BCE e con i regolari aumenti delle retribuzioni.

Retribuzioni dei membri del Comitato esecutivo e del Consiglio di vigilanza
I membri del Comitato esecutivo e i membri del Consiglio di vigilanza dipendenti della BCE ricevono uno stipendio base e un’indennità di residenza. Anziché beneficiare di un’indennità specifica, il Presidente usufruisce di una residenza. I membri del Comitato esecutivo e il Presidente del Consiglio di vigilanza ricevono inoltre un’indennità di rappresentanza. In conformità delle Condizioni di impiego del personale della Banca centrale europea, i membri dei due organi possono percepire assegni familiari, assegni per i figli a carico, indennità scolastiche e altre indennità a seconda delle circostanze individuali. Gli stipendi sono soggetti all’imposta su tali emolumenti prevista dall’UE, nonché a deduzioni a titolo di contributi per il piano pensionistico, per l’assicurazione contro malattie e infortuni e per l’assistenza a lungo termine. Le indennità non sono imponibili né pensionabili.

Nel 2024 gli stipendi base dei membri del Comitato esecutivo e dei membri del Consiglio di vigilanza dipendenti della BCE (ossia esclusi i rappresentanti delle autorità nazionali di vigilanza) sono stati i seguenti[65].

2024
euro

2023
euro

Christine Lagarde (Presidente)

466.092

444.984

Luis de Guindos (Vicepresidente)

399.528

381.444

Piero Cipollone (Membro del Comitato esecutivo dal 1° novembre 2023)

332.928

52.976

Frank Elderson (Membro del Comitato esecutivo)

332.928

317.856

Philip R. Lane (Membro del Comitato esecutivo)

332.928

317.856

Fabio Panetta (Membro del Comitato esecutivo fino al 31 ottobre 2023)

-

264.880

Isabel Schnabel (Membro del Comitato esecutivo)

332.928

317.856

Totale per il Comitato esecutivo

2.197.332

2.097.852

Totale per il Consiglio di vigilanza (membri dipendenti della BCE)1

1.364.558

1.374.853

di cui:

Claudia Buch (Presidente del Consiglio di vigilanza dal 1° gennaio 2024)

332.928

-

Andrea Enria (Presidente del Consiglio di vigilanza fino al 31 dicembre 2023)

-

317.856

Totale

3.561.890

3.472.705

1) Nel totale è inclusa la remunerazione del Presidente del Consiglio di vigilanza e dei membri della BCE. Frank Elderson non riceve alcun compenso aggiuntivo in quanto Vicepresidente del Consiglio di vigilanza. Nel 2024 ha inciso sul totale uno scarto temporale fra la cessazione delle funzioni di due membri del Consiglio di vigilanza e l’insediamento dei loro successori, mentre nel 2023 tutti i membri rappresentanti la BCE al Consiglio di vigilanza sono stati in carica senza interruzioni.

In totale le indennità corrisposte ai membri dei due organi e i contributi versati dalla BCE a loro favore per l’assicurazione contro malattie e infortuni e per l’assistenza a lungo termine sono pari a 1.254.013 euro (1.169.703 euro nel 2023).

Ai precedenti membri dei due organi possono essere erogati pagamenti transitori per un periodo limitato successivo al termine del mandato. Nel 2024 tali pagamenti, i relativi sussidi e i contributi versati dalla BCE per l’assicurazione contro malattie e infortuni e per l’assistenza a lungo termine sono stati pari complessivamente a 552.772 euro (365.864 euro nel 2023). L’aumento è riconducibile al numero più elevato di ex membri beneficiari nel 2024 rispetto al 2023.

Le prestazioni connesse alle pensioni, incluse le indennità successive al rapporto di lavoro, e i contributi versati per l’assicurazione contro malattie e infortuni e per l’assistenza a lungo termine in favore degli ex membri o di persone a loro carico sono pari a 2.185.215 euro (2.670.313 euro nel 2023)[66]. Nel 2024 l’importo include un ammontare forfettario versato a un ex membro al momento della cessazione delle sue funzioni, mentre nel 2023 comprendeva un ammontare forfettario corrisposto a un ex membro all’atto del pensionamento. Tali somme sono state liquidate in sostituzione di una pensione mensile futura.

Nota 31 - Spese di amministrazione

La tavola seguente presenta le spese di amministrazione.

2024
milioni di euro

2023
milioni di euro

Variazione
milioni di euro

Locazione, manutenzione degli immobili e utenze

57

52

5

Spese relative al personale

74

67

7

Spese per l’informatica

153

137

16

Servizi esterni

162

161

0

Altre spese

67

64

3

Spese di amministrazione

513

481

32

L’aumento delle spese di amministrazione registrato nel 2024 è ascrivibile principalmente (1) a maggiori spese in ambito informatico connesse alla trasformazione digitale (“Spese per l’informatica”) e (2) al contributo della BCE all’espansione dell’infrastruttura di accoglienza e custodia dei bambini presso la Scuola europea di Francoforte (“Spese relative al personale”). L’inflazione ha continuato a incidere su varie voci di spesa iscritte in questa posta di bilancio.

Nota 32 - Servizi di produzione delle banconote

Nel 2024 questa spesa ammonta a 9 milioni di euro (9 milioni nel 2023). L’importo totale deriva prevalentemente dal trasporto transfrontaliero delle banconote in euro fra le officine carte valori e le BCN, per la consegna dei biglietti nuovi, e fra le BCN, per la gestione delle scorte. Questi costi sono sopportati a livello centrale dalla BCE.

Nota 33 - (Accantonamento ai)/utilizzo dei fondi rischi

Nel 2023 questa voce includeva l’intero utilizzo del fondo rischi finanziari, pari a 6.620 milioni di euro, a parziale copertura delle perdite derivanti dalle esposizioni ai rischi finanziari (cfr. “Fondo rischi finanziari” nella sezione 2.3 “Criteri di rilevazione contabile e di redazione del bilancio”). Il fondo risultava pertanto pari a zero al 31 dicembre 2023. Nel 2024 non sono stati effettuati trasferimenti.

2.7 Fatti successivi alla data di chiusura del bilancio

Nota 34 - Modifica del tasso di interesse utilizzato per la remunerazione dei saldi interni all’Eurosistema

Il 13 marzo 2024 il Consiglio direttivo ha stabilito una serie di principi guida per l’attuazione della politica monetaria nel prossimo futuro. Ha inoltre deliberato che, fra gli altri parametri principali, avrebbe continuato a orientare la politica monetaria mediante il tasso sui depositi presso la banca centrale[67]. Nello stesso ambito il Consiglio direttivo ha deciso che dal 1° gennaio 2025 il tasso sui depositi presso la banca centrale avrebbe costituito la base per la remunerazione (1) dei saldi Target dovuti dalle/alle BCN dei paesi dell’area dell’euro, (2) dei crediti derivanti dall’allocazione delle banconote in euro all’interno dell’Eurosistema e (3) delle passività equivalenti al trasferimento di riserve ufficiali.

2.8 Bilancio 2020-2024

Stato patrimoniale

ATTIVO

2020
milioni di
euro

2021
milioni di
euro

2022
milioni di
euro

2023
milioni di
euro

2024
milioni di
euro

Oro e crediti in oro

25.056

26.121

27.689

30.419

40.895

Crediti denominati in valuta estera nei confronti di non residenti nell’area dell’euro

45.971

51.433

55.603

55.876

58.117

Crediti verso l’FMI

680

1.234

1.759

2.083

2.227

Saldi presso banche e investimenti in titoli, prestiti esteri e altre attività sull’estero

45.291

50.199

53.844

53.793

55.890

Crediti denominati in valuta estera nei confronti di residenti nell’area dell’euro

4.788

2.776

1.159

1.450

4.094

Crediti denominati in euro nei confronti di non residenti nell’area dell’euro

1.830

3.070

-

-

-

Saldi presso banche, investimenti in titoli e prestiti

1.830

3.070

-

-

-

Altri crediti denominati in euro verso enti creditizi dell’area dell’euro

81

38

12

17

2

Titoli denominati in euro emessi da residenti nell’area dell’euro

349.008

445.384

457.271

425.349

376.781

Titoli detenuti per finalità di politica monetaria

349.008

445.384

457.271

425.349

376.781

Crediti interni all’Eurosistema

114.761

123.551

125.763

125.378

127.067

Crediti derivanti dall’allocazione delle banconote in euro all’interno dell’Eurosistema

114.761

123.551

125.763

125.378

127.067

Altre attività

27.797

27.765

31.355

34.739

33.644

Immobilizzazioni materiali e immateriali

1.262

1.189

1.105

1.023

971

Altre attività finanziarie

20.785

21.152

21.213

22.172

22.781

Differenze da valutazione su operazioni “fuori bilancio”

388

620

783

552

681

Ratei e risconti attivi

3.390

4.055

7.815

10.905

9.158

Varie

1.970

749

438

88

53

Totale attivo

569.292

680.140

698.853

673.229

640.600

PASSIVO

2020
milioni di
euro

2021
milioni di
euro

2022
milioni di
euro

2023
milioni di
euro

2024
milioni di
euro

Banconote in circolazione

114.761

123.551

125.763

125.378

127.067

Altre passività denominate in euro verso enti creditizi dell’area dell’euro

2.559

9.473

17.734

4.699

2.388

Passività denominate in euro nei confronti di altri residenti nell’area dell’euro

13.700

7.604

63.863

20.622

24.554

Amministrazioni pubbliche

10.012

3.200

48.520

143

73

Altre passività

3.688

4.404

15.343

20.479

24.482

Passività denominate in euro nei confronti di non residenti nell’area dell’euro

11.567

112.492

78.108

23.111

39.859

Passività denominate in valuta estera nei confronti di non residenti nell’area dell’euro

-

-

-

24

-

Depositi, saldi e altre passività

-

-

-

24

-

Passività interne all’Eurosistema

378.432

375.136

355.474

445.048

388.676

Passività equivalenti al trasferimento di riserve ufficiali

40.344

40.344

40.344

40.671

40.562

Passività relative a Target (nette)

336.828

334.618

315.090

404.336

348.074

Altre passività nell’ambito dell’Eurosistema (nette)

1.260

174

41

40

40

Altre passività

3.095

2.877

5.908

9.498

7.615

Differenze da valutazione su operazioni
“fuori bilancio”

636

568

430

68

-

Ratei e risconti passivi

40

32

3.915

8.030

6.288

Varie

2.419

2.277

1.562

1.401

1.327

Fondi di accantonamento

7.641

8.268

6.636

67

72

Fondi rischi

7.584

8.194

6.566

-

-

Altri fondi

57

74

69

67

72

Conti di rivalutazione

28.235

32.277

36.487

37.099

50.653

Capitale e riserve

7.659

8.270

8.880

8.948

8.925

Capitale

7.659

8.270

8.880

8.948

8.925

Perdite portate a nuovo

-

-

-

-

(1.266)

Utile/(perdita) d’esercizio

1.643

192

-

(1.266)

(7.944)

Totale passivo

569.292

680.140

698.853

673.229

640.600

Nota: per assicurare la comparabilità dei dati, lo schema dello stato patrimoniale adottato per gli esercizi 2020-2023 è stato adeguato a quello introdotto nel 2024. Inoltre, poiché la voce “Utili/(perdite) d’esercizio” è stata presentata singolarmente come voce negativa del passivo dello stato patrimoniale, il “Totale attivo” e il “Totale passivo” relativi al 2023 sono stati rettificati di conseguenza. Per maggiori informazioni si rimanda a “Modifiche nella presentazione del bilancio” nella sezione 2.3 “Criteri di rilevazione contabile e di redazione del bilancio”.

Conto economico

2020
milioni di
euro

2021
milioni di
euro

2022
milioni di
euro

2023
milioni di
euro

2024
milioni di
euro

Interessi attivi/(passivi) netti

2.017

1.566

900

(7.193)

(6.983)

Interessi attivi

2.027

1.575

12.314

63.723

66.898

Interessi passivi

(9)

(9)

(11.414)

(70.916)

(73.881)

Risultato netto di operazioni finanziarie e svalutazioni

316

(139)

(1.950)

(144)

(286)

Utili/(perdite) realizzati rivenienti da operazioni finanziarie

342

(6)

(110)

(106)

(17)

Svalutazioni di attività e di posizioni finanziarie

(26)

(133)

(1.840)

(38)

(269)

Proventi/(spese) netti per provvigioni e commissioni

520

559

585

650

674

Proventi da strumenti azionari e partecipazioni

-

2

1

1

1

Altri proventi

37

56

61

72

119

Spese per il personale

(646)

(674)

(652)

(676)

(844)

Spese di amministrazione

(434)

(444)

(460)

(481)

(513)

Ammortamento di immobilizzazioni materiali e immateriali

(106)

(108)

(103)

(106)

(104)

Servizi di produzione delle banconote

(14)

(13)

(9)

(9)

(9)

Altre spese

-

(5)

-

-

-

Utile/(perdita) prima dell’(accantonamento ai)/utilizzo dei fondi rischi

1.691

802

(1.627)

(7.886)

(7.944)

(Accantonamento al)/utilizzo del fondo rischi

(48)

(610)

1.627

6.620

-

Utile/(perdita) d’esercizio

1.643

192

-

(1.266)

(7.944)

Utile distribuito

1.643

192

-

-

-

Nota: per assicurare la comparabilità dei dati, lo schema del conto economico adottato per gli esercizi 2020-2023 è stato adeguato a quello introdotto nel 2024. Sono stati inoltre rideterminati gli “Interessi attivi” e gli “Interessi passivi” in linea con i principi alla base della compensazione di tali poste applicati a partire dal 2024. Per maggiori informazioni si rimanda a “Modifiche nella presentazione del bilancio” nella sezione 2.3 “Criteri di rilevazione contabile e di redazione del bilancio”.

3 Relazione del revisore indipendente

Alla Presidente e al Consiglio direttivo
della Banca centrale europea
Francoforte sul Meno

Relazione sulla revisione del bilancio 2024 della BCE

Parere

Abbiamo esaminato il bilancio della Banca centrale europea (BCE) per l’esercizio terminato il 31 dicembre 2024, comprendente lo stato patrimoniale, il conto economico, nonché una sintesi dei principi contabili rilevanti e altre note illustrative.

A nostro avviso, l’accluso bilancio rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della BCE al 31 dicembre 2024 e il risultato economico dell’esercizio terminato in tale data conformemente ai principi stabiliti dal Consiglio direttivo. Questi principi sono sanciti nella Decisione (UE) 2024/2938 della Banca centrale europea, del 14 novembre 2024, sul bilancio della Banca centrale europea (BCE/2024/32), che si basa sull’Indirizzo (UE) 2024/2941 della Banca centrale europea, del 14 novembre 2024, relativo al quadro giuridico per la rilevazione e rendicontazione contabile nel Sistema europeo di banche centrali (BCE/2024/31).

Elementi alla base del parere

Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai Principi internazionali di revisione (International Standards on Auditing, ISA). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono descritte in maggiore dettaglio nella sezione Responsabilità del revisore per la revisione del bilancio della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto alla BCE in conformità ai principi etici applicabili in Germania per la revisione del bilancio, che sono coerenti con il Code of Ethics for Professional Accountants (codice deontologico professionale elaborato dall’International Ethics Standards Board for Accountants, IESBA), e abbiamo ottemperato alle altre responsabilità etiche in linea con tali principi. Riteniamo di avere acquisito elementi probativi sufficienti e adeguati sui quali basare il nostro parere.

Altre informazioni

Il Comitato esecutivo della BCE (Comitato esecutivo) è responsabile per le altre informazioni fornite nel bilancio della BCE, che includono tutte quelle ivi riportate esclusi lo stato patrimoniale, il conto economico e le relative note nonché la nostra relazione di revisione.

Il nostro parere sul bilancio non ha ad oggetto le altre informazioni e pertanto non esprimiamo alcuna forma di attestazione al riguardo.

Per quanto concerne la revisione del bilancio, è nostra responsabilità prendere visione delle altre informazioni e, in tal modo, valutare se vi sia un’incoerenza di rilievo fra queste e il bilancio oppure se gli elementi conoscitivi da noi ottenuti in sede di revisione o altrimenti acquisiti sembrino essere inficiati da errori significativi.

Responsabilità in materia di bilancio del Comitato esecutivo e dei responsabili delle attività di governance

Il Comitato esecutivo è responsabile della predisposizione del bilancio e della sua corretta rappresentazione conformemente ai principi stabiliti dal Consiglio direttivo. Tali principi sono sanciti nella Decisione (UE) 2024/2938 della Banca centrale europea, del 14 novembre 2024, sul bilancio della Banca centrale europea (BCE/2024/32), che si basa sull’Indirizzo (UE) 2024/2941 della Banca centrale europea, del 14 novembre 2024, relativo al quadro giuridico per la rilevazione e rendicontazione contabile nel Sistema europeo di banche centrali (BCE/2024/31). Il Comitato esecutivo è inoltre responsabile del controllo interno ritenuto necessario dallo stesso per consentire che la redazione del bilancio sia esente da dichiarazioni inesatte di rilievo, riconducibili a frode o a errore.

Nella redazione del bilancio il Comitato esecutivo è responsabile per la valutazione della capacità della BCE di operare nella prospettiva di continuazione dell’attività, riportando le informazioni, se opportune, in merito agli aspetti relativi alla continuità aziendale e all’applicazione del principio contabile della continuità aziendale.

Ai responsabili delle attività di governance compete la supervisione del processo di rendicontazione contabile della BCE.

Responsabilità del revisore per la revisione del bilancio

Ci prefiggiamo di acquisire ragionevole certezza che il bilancio nel suo complesso sia esente da dichiarazioni inesatte di rilievo, riconducibili a frode o a errore, e di elaborare una relazione di revisione che esponga il nostro parere. Un grado di ragionevole certezza implica un livello di certezza elevato, tuttavia non garantisce che una revisione condotta in conformità agli ISA consenta sempre di individuare dichiarazioni inesatte di rilievo, se presenti. Una dichiarazione inesatta è ascrivibile a frode o errore ed è considerata di rilievo se sulla base di attese ragionevoli potrebbe, singolarmente o insieme ad altre, influenzare le decisioni economiche assunte dagli utilizzatori sulla scorta del bilancio.

Nell’ambito di una revisione in conformità agli ISA, esercitiamo il nostro giudizio professionale e manteniamo un atteggiamento di scetticismo professionale in tutte le fasi di pianificazione e svolgimento dell’attività di revisione. Inoltre:

  • individuiamo e valutiamo i rischi connessi a dichiarazioni inesatte di rilievo nel bilancio, riconducibili a frode o a errore, definiamo e attuiamo procedure di revisione rispondenti a tali rischi e acquisiamo elementi probativi che forniscano basi sufficienti e adeguate per la formulazione del nostro parere. Il rischio di non individuare una dichiarazione inesatta di rilievo è maggiore se tale dichiarazione è attribuibile a frode anziché a errore, poiché la frode può comportare collusione, falso, omissione intenzionale, rappresentazione inesatta oppure elusione del controllo interno;
  • acquisiamo una comprensione del controllo interno rilevante a fini di revisione per definire procedure appropriate alle circostanze e non per esprimere un parere sull’efficacia del controllo interno stesso;
  • valutiamo l’idoneità dei principi contabili applicati e la ragionevolezza delle stime nonché le relative informazioni fornite dalla dirigenza;
  • formuliamo conclusioni in merito all’idoneità dell’applicazione da parte della dirigenza del principio contabile della continuità aziendale e, sulla base degli elementi probativi ottenuti, in merito alla sussistenza di incertezze di rilievo connesse a fatti o circostanze che possano sollevare seri dubbi sulla capacità della BCE di operare nella prospettiva di continuazione dell’attività. Qualora concludessimo che sussista un’incertezza di rilievo, saremmo tenuti, nella nostra relazione, a richiamare l’attenzione sulle relative informazioni del bilancio o, se tali informazioni non sono adeguate, a modificare il nostro parere. Le nostre conclusioni si basano sugli elementi probativi ottenuti fino alla data della relazione di revisione;
  • valutiamo la presentazione generale, la struttura e il contenuto del bilancio, ivi comprese le informazioni date, e se il bilancio fornisca una rappresentazione corretta delle operazioni e dei fatti ai quali si riferisce.

Siamo tenuti a comunicare con i responsabili delle attività di governance in merito, fra l’altro, alla pianificazione della portata e della tempistica della revisione e ai risultati significativi emersi, ivi comprese le eventuali carenze significative nel controllo interno individuate in sede di revisione.

Francoforte sul Meno, 12 febbraio 2025

Baker Tilly GmbH & Co. KG
Wirtschaftsprüfungsgesellschaft


Dr. Stefan Wolfgang Fischer
Wirtschaftsprüfer


Maria Brück
Wirtschaftsprüferin

4 Nota sulla distribuzione degli utili / ripartizione delle perdite

La presente nota non costituisce parte integrante del bilancio della BCE per l’esercizio 2024.

Ai sensi dell’articolo 33 dello Statuto del SEBC, l’utile netto della BCE deve essere trasferito nell’ordine seguente:

  1. un importo determinato dal Consiglio direttivo, che non può superare il 20% dell’utile netto, è trasferito al fondo di riserva generale entro un limite pari al 100% del capitale;
  2. il rimanente utile netto è distribuito fra i detentori di quote della BCE in misura proporzionale alle rispettive quote versate[68].

Qualora la BCE subisca una perdita, questa può essere ripianata mediante il fondo di riserva generale della BCE e se necessario, previa decisione del Consiglio direttivo, attingendo al reddito monetario dell’esercizio finanziario pertinente in proporzione e limitatamente agli importi ripartiti tra le BCN in conformità all’articolo 32.5 dello Statuto del SEBC[69].

La perdita della BCE per il 2024 è pari a 7.944 milioni di euro, a fronte di una perdita di 1.266 milioni nel 2023 in seguito all’utilizzo dell’intero ammontare del fondo rischi finanziari. Per decisione del Consiglio direttivo, tale perdita sarà portata a nuovo nello stato patrimoniale della BCE e coperta con gli utili degli esercizi futuri.

© Banca centrale europea, 2025

Recapito postale 60640 Frankfurt am Main, Germany
Telefono +49 69 1344 0
Internet www.ecb.europa.eu

Tutti i diritti riservati. È consentita la riproduzione a fini didattici e non commerciali, a condizione che venga citata la fonte.

Per la terminologia tecnica, è disponibile sul sito della BCE un glossario.

HTML ISBN 978-92-899-7056-3, ISSN 2443-4787, doi:10.2866/1474824, QB-01-25-039-IT-Q


  1. Nel presente documento l’eventuale differenza fra i totali e le somme degli importi oppure fra le percentuali e i valori assoluti è dovuta agli arrotondamenti.

  2. Il “bilancio” in senso stretto comprende lo stato patrimoniale, il conto economico, una sintesi dei principi contabili rilevanti e altre note illustrative. Nell’accezione più ampia include anche la relazione sulla gestione, la relazione del revisore indipendente e la nota sulla distribuzione degli utili / ripartizione delle perdite. Maggiori informazioni sul processo di redazione e approvazione del bilancio sono reperibili nel sito Internet della BCE.

  3. Nel 2024 le BCN dell’Eurosistema erano 20.

  4. Versione consolidata del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (GU C 202 del 7.6.2016, pag. 1), e successive modifiche. È disponibile inoltre la versione consolidata non ufficiale con l’elenco delle modifiche.

  5. Protocollo (n. 4) sullo Statuto del Sistema europeo di banche centrali e della Banca centrale europea (GU C 202 del 7.6.2016, pag. 230). Il Sistema europeo di banche centrali (SEBC) comprende la BCE e le BCN di tutti i 27 Stati membri dell’UE.

  6. Ulteriori dettagli sugli strumenti di politica monetaria dell’Eurosistema e, più specificamente, sulle operazioni di mercato aperto sono reperibili nel sito Internet della BCE.

  7. Per maggiori informazioni sul prestito titoli si rimanda al sito Internet della BCE.

  8. Ulteriori dettagli sulle linee di swap in valuta sono disponibili nel sito Internet della BCE.

  9. Per maggiori informazioni sulle operazioni dell’Eurosistema finalizzate all’erogazione di liquidità in euro a fronte di garanzie idonee si rinvia al sito Internet della BCE. Le linee di pronti contro termine descritte altresì nel sito sono attuate dalle BCN e, pertanto, non hanno alcun impatto sul bilancio della BCE.

  10. Ulteriori dettagli sui servizi Target sono consultabili nel sito Internet della BCE.

  11. I sistemi ancillari sono infrastrutture dei mercati finanziari alle quali il Consiglio direttivo ha consentito l’accesso alla componente Target-ECB, purché soddisfino i requisiti definiti nella Decisione (UE) 2022/911 della Banca centrale europea, del 19 aprile 2022, relativa ai termini e alle condizioni di Target-ECB e che abroga la decisione BCE/2007/7 (BCE/2022/22) (GU L 163 del 17.6.2022, pag. 1), e successive modifiche. È disponibile inoltre la versione consolidata non ufficiale con l’elenco delle modifiche. Maggiori dettagli sui sistemi ancillari sono reperibili nel sito Internet della BCE.

  12. Il PAA è costituito dal terzo Programma per l’acquisto di obbligazioni garantite (third covered bond purchase programme, CBPP3), dal Programma di acquisto di titoli garantiti da attività (asset-backed securities purchase programme, ABSPP), dal Programma di acquisto per il settore pubblico (public sector purchase programme, PSPP) e dal Programma di acquisto per il settore societario (corporate sector purchase programme, CSPP). La BCE non ha acquistato titoli nell’ambito del CSPP. Maggiori informazioni sul Programma di acquisto di attività e sul Programma di acquisto per l’emergenza pandemica sono reperibili nel sito Internet della BCE.

  13. Per maggiori informazioni sul profilo delle scadenze del Programma di acquisto di attività e del Programma di acquisto per l’emergenza pandemica si rinvia al sito Internet della BCE.

  14. Le attività in valuta estera della BCE includono attività iscritte alle voci “Crediti denominati in valuta estera nei confronti di non residenti nell’area dell’euro - Saldi presso banche e investimenti in titoli, prestiti esteri e altre attività sull’estero” e “Crediti denominati in valuta estera nei confronti di residenti nell’area dell’euro”.

  15. In linea con le raccomandazioni della task force sulle comunicazioni di informazioni finanziarie di carattere climatico, la BCE predispone tali comunicazioni annuali con riferimento al portafoglio detenuto a fronte dei fondi propri e al portafoglio dei piani pensionistici. Le comunicazioni per il 2023 sono state pubblicate sul sito Internet della BCE nel giugno 2024. Per l’anno 2024 saranno prevedibilmente divulgate nel giugno 2025.

  16. Tali indici di riferimento mirano a un allineamento con l’obiettivo fissato dall’Accordo di Parigi di limitare l’aumento delle temperature medie mondiali all’1,5°C.

  17. Regolamento (UE) 2021/1119 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 giugno 2021, che istituisce il quadro per il conseguimento della neutralità climatica e che modifica il regolamento (CE) n. 401/2009 e il regolamento (UE) 2018/1999 («Normativa europea sul clima») (GU L 243 del 9.7.2021, pag. 1).

  18. Le spese sostenute dalla BCE per l’assolvimento dei compiti di vigilanza sono recuperate attraverso i contributi annuali a carico dei soggetti vigilati. Ulteriori informazioni sui contributi per le attività di vigilanza sono disponibili nel sito Internet della BCE dedicato alla vigilanza bancaria.

  19. In conformità dell’articolo 21 dello Statuto del SEBC, la BCE può operare come agente finanziario per istituzioni, organi o organismi dell’UE, amministrazioni statali, enti regionali, locali o altri enti pubblici, altri organismi del settore pubblico o imprese pubbliche degli Stati membri.

  20. In questa sezione i “conti di rivalutazione” includono le plusvalenze totali risultanti dalla valutazione dell’oro, delle valute estere e dei titoli e altri strumenti; non vi rientra invece il conto di rivalutazione relativo ai benefici successivi al rapporto di lavoro.

  21. Tale definizione di patrimonio netto si applica esclusivamente ai fini della redazione del bilancio della BCE.

  22. Il 13 marzo 2024 il Consiglio direttivo ha stabilito una serie di principi guida per l’attuazione della politica monetaria nel prossimo futuro. Ha inoltre deliberato che, fra gli altri parametri principali, avrebbe continuato a orientare la politica monetaria mediante il tasso sui depositi presso la banca centrale. Nello stesso ambito il Consiglio direttivo ha deciso che dal 1° gennaio 2025 il tasso sui depositi presso la banca centrale avrebbe costituito la base per la remunerazione (1) dei saldi Target dovuti dalle/alle BCN dei paesi dell’area dell’euro, (2) dei crediti derivanti dall’allocazione delle banconote in euro all’interno dell’Eurosistema e (3) delle passività equivalenti al trasferimento di riserve ufficiali.

  23. I proventi relativi ai contributi per le attività di vigilanza sono inclusi nella voce “Altri proventi e spese” (grafico 13).

  24. L’expected shortfall è la perdita media ponderata per la probabilità che si verifichi il peggiore degli scenari (1-p)%, dove p indica il livello di confidenza.

  25. Ulteriori informazioni sul metodo adottato per la modellizzazione dei rischi sono reperibili nella pubblicazione The financial risk management of the Eurosystem’s monetary policy operations, BCE, luglio 2015.

  26. Gli esiti della prova di stress per le consistenze delle obbligazioni societarie sono stati integrati nelle comunicazioni di informazioni finanziarie in relazione al clima concernenti i titoli detenuti dalle BCN dei paesi dell’area dell’euro nell’ambito del CSPP e del PEPP. La BCE ha iniziato a pubblicare tali informazioni con frequenza annuale a partire da marzo 2023. Per maggiori dettagli si rimanda a Climate-related financial disclosures of the Eurosystem’s corporate sector holdings for monetary policy purposes, BCE, marzo 2023.
    I risultati qualitativi generali della prova di stress sono stati divulgati anche nel Bollettino economico della BCE. Cfr. Risultati della prova di stress del 2022 sul rischio climatico per il bilancio dell’Eurosistema, Bollettino economico, BCE, n. 2/2023.

  27. Gli esiti della prova di stress del rischio climatico del 2024 in forma qualitativa saranno prevedibilmente pubblicati nella prima metà del 2025.

  28. Il rischio operativo comprende tutti i rischi non finanziari ed è definito come il rischio di un impatto negativo sulle funzioni, sulla reputazione e/o sul patrimonio della BCE riconducibile al personale, all’inadeguata o alla mancata attuazione della governance interna e dei processi operativi, al mancato funzionamento dei sistemi sui quali si reggono i processi, oppure a eventi esterni (ad esempio catastrofi naturali o attacchi esterni).

  29. Ulteriori informazioni sulla struttura di governance della BCE sono reperibili nel suo sito Internet.

  30. La gestione del rischio di condotta, che ha destato crescente attenzione nel settore pubblico e societario, integra la gestione dei rischi finanziari e operativi. Per quanto riguarda la BCE, il rischio di condotta può essere definito come l’esposizione dell’istituzione a danni reputazionali, ma anche a danni patrimoniali o di altra natura che ledono i suoi interessi. Tali danni derivano da atti posti in essere intenzionalmente o per negligenza dalle alte cariche, dai dipendenti o dai contraenti della Banca che non sono conformi alle sue norme etiche, giuridiche e di integrità o ai principi di buona governance e buona amministrazione.

  31. Le altre istituzioni sono il Parlamento europeo, il Consiglio dell’Unione europea, la Commissione europea, la Corte di giustizia dell’Unione europea, la Corte dei conti europea, il Comitato economico e sociale europeo e il Comitato europeo delle regioni.

  32. Cfr. l’Accordo tra il Parlamento europeo, il Consiglio dell’Unione europea, la Commissione europea, la Corte di giustizia dell’Unione europea, la Banca centrale europea, la Corte dei conti europea, il Comitato economico e sociale europeo e il Comitato europeo delle regioni, che istituisce un organismo interistituzionale per le norme etiche per i membri delle istituzioni e degli organi consultivi di cui all’articolo 13 del trattato sull’Unione europea (GU L, 2024/1365, 17.5.2024).

  33. I criteri di rilevazione contabile e di redazione del bilancio della BCE sono definiti in dettaglio nella Decisione (UE) 2024/2938 della Banca centrale europea, del 14 novembre 2024, sul bilancio della Banca centrale europea (BCE/2024/32) (GU L, 2024/2938, 11.12.2024).
    Ai fini dell’armonizzazione della rilevazione e rendicontazione contabile delle operazioni dell’Eurosistema, tale decisione si basa sull’Indirizzo (UE) 2024/2941 della Banca centrale europea, del 14 novembre 2024, relativo al quadro giuridico per la rilevazione e rendicontazione contabile nel Sistema europeo di banche centrali (BCE/2024/31) (GU L, 2024/2941, 11.12.2024).
    Tali criteri, rivisti e aggiornati periodicamente ove necessario, sono coerenti con il disposto dell’articolo 26.4 dello Statuto del SEBC, che prevede l’armonizzazione delle norme per la rilevazione e la rendicontazione contabile delle operazioni dell’Eurosistema.

  34. Ai ratei e ai fondi di accantonamento di natura amministrativa si applica una soglia minima di 100.000 euro.

  35. Un leasing è classificato come finanziario se trasferisce, sostanzialmente, tutti i rischi e i benefici connessi alla proprietà di un’attività sottostante. Se ciò non si verifica, viene classificato come operativo.

  36. Al momento del pensionamento i fondi accumulati dai membri del personale tramite contributi volontari possono essere destinati all’erogazione di una pensione integrativa, che a decorrere da quella data rientrerà nell’obbligazione a benefici definiti.

  37. Al 31 dicembre 2024 partecipano a Target le seguenti BCN di paesi non appartenenti all’area dell’euro: Българска народна банка (Banca nazionale di Bulgaria), Danmarks Nationalbank, Narodowy Bank Polski e Banca Naţională a României.

  38. Decisione della Banca centrale europea, del 13 dicembre 2010, relativa all’emissione delle banconote in euro (BCE/2010/29) (2011/67/UE) (GU L 35 del 9.2.2011, pag. 26), e successive modifiche. È disponibile inoltre la versione consolidata non ufficiale con l’elenco delle modifiche.

  39. Lo “schema di allocazione delle banconote” riflette le percentuali che risultano tenendo conto della quota della BCE sul totale delle banconote in euro emesse e applicando le quote di capitale sottoscritto alla quota delle BCN in detto totale.

  40. Decisione (UE) 2016/2248 della Banca centrale europea, del 3 novembre 2016, relativa alla distribuzione del reddito monetario delle banche centrali nazionali degli Stati membri la cui moneta è l’euro (BCE/2016/36) (GU L 347 del 20.12.2016, pag. 26), e successive modifiche. È disponibile inoltre la versione consolidata non ufficiale con l’elenco delle modifiche.

  41. Alla fine del 2023 e del 2024 tale fondo è pari a zero, essendo stato interamente utilizzato per la parziale copertura delle perdite registrate nel 2023.

  42. Decisione (UE) 2015/298 della Banca centrale europea, del 15 dicembre 2014, relativa alla distribuzione provvisoria del reddito della Banca centrale europea (BCE/2014/57) (GU L 53 del 25.2.2015, pag. 24), e successive modifiche. È disponibile inoltre la versione consolidata non ufficiale con l’elenco delle modifiche.

  43. In caso di saldi residui, questi sarebbero iscritti alla voce “Varie” dell’attivo.

  44. Il fondo rischi finanziari, imputabile a questa voce, risulta pari a zero a fine 2023 e 2024; pertanto la voce del passivo “Fondi rischi” non compare nello stato patrimoniale.

  45. Per quanto riguarda le attività e le passività relative a operazioni di politica monetaria, la compensazione degli interessi attivi e passivi avviene a livello di voce di bilancio.

  46. Si tratta di attività al netto delle passività denominate nelle divise che sono soggette a valutazione da cambio. Sono iscritte alle voci “Crediti denominati in valuta estera nei confronti di non residenti nell’area dell’euro”, “Crediti denominati in valuta estera nei confronti di residenti nell’area dell’euro”, “Ratei e risconti attivi”, “Passività denominate in valuta estera nei confronti di non residenti nell’area dell’euro”, “Differenze da valutazione su operazioni fuori bilancio” (passivo) e “Ratei e risconti passivi”; inoltre tengono conto delle operazioni a termine e di swap in valuta “fuori bilancio”. Non sono considerate le plusvalenze sugli strumenti finanziari denominati in valuta estera risultanti dalla valutazione a prezzi di mercato.

  47. Maggiori informazioni sul programma di acquisto di attività sono disponibili nel sito Internet della BCE.

  48. Cfr. il comunicato stampa del 15 giugno 2023 sulle decisioni di politica monetaria del Consiglio direttivo.

  49. Maggiori informazioni sul Programma di acquisto per l’emergenza pandemica sono reperibili nel sito Internet della BCE.

  50. Cfr. il comunicato stampa del 14 dicembre 2023 sulle decisioni di politica monetaria del Consiglio direttivo.

  51. Il valore di mercato è indicativo; viene calcolato in base alle quotazioni di mercato. Se queste non sono disponibili, il prezzo di mercato è stimato applicando modelli interni dell’Eurosistema.

  52. Fatta eccezione per le azioni ricevute da una BCN dell’Eurosistema nel 2024 a seguito di una ristrutturazione societaria, che sono contabilizzate al valore di mercato.

  53. Maggiori informazioni sui contributi per le attività di vigilanza sono reperibili nel sito Internet della BCE dedicato alla vigilanza bancaria.

  54. Le operazioni di prestito titoli che danno luogo a garanzie in contante sono registrate nei conti fuori bilancio se il contante risulta investito a fine esercizio (cfr. la nota 18 “Programmi di prestito titoli”).

  55. I sistemi ancillari sono infrastrutture dei mercati finanziari alle quali il Consiglio direttivo ha consentito l’accesso alla componente Target-ECB, purché soddisfino i requisiti definiti nella Decisione (UE) 2022/911 della Banca centrale europea, del 19 aprile 2022, relativa ai termini e alle condizioni di Target-ECB e che abroga la decisione BCE/2007/7 (BCE/2022/22) (GU L 163 del 17.6.2022, pag. 1), e successive modifiche. È disponibile inoltre la versione consolidata non ufficiale con l’elenco delle modifiche. In base all’ubicazione del gestore i sistemi ancillari sono considerati residenti nell’area dell’euro (cfr. la nota 9.2 “Altre passività”) oppure non residenti nell’area dell’euro (cfr. la nota 10 “Passività denominate in euro nei confronti di non residenti nell’area dell’euro”). Maggiori dettagli sui sistemi ancillari sono reperibili nel sito Internet della BCE.

  56. I contributi obbligatori della BCE e del personale sono versati esclusivamente nel fondo a benefici definiti. Nel 2024 i versamenti volontari effettuati dal personale nel fondo a contribuzione definita ammontano a 266 milioni di euro (228 milioni nel 2023). Tali versamenti sono investiti in attività a servizio del piano e danno luogo a un’obbligazione corrispondente di pari valore.

  57. Tali ponderazioni sono inoltre opportunamente modificate ogniqualvolta si verifichi un cambiamento del numero di BCN partecipanti al capitale della BCE, ossia le BCN degli Stati membri dell’UE.

  58. Per maggiori informazioni sulle operazioni di prestito titoli si rimanda al sito Internet della BCE.

  59. Maggiori dettagli sugli accordi di swap per l’erogazione di liquidità a cui aderisce la BCE sono pubblicati nel sito Internet della BCE. Le linee di pronti contro termine descritte anch’esse nel sito sono attuate dalle BCN dei paesi dell’area dell’euro; pertanto, non sono rilevate nel bilancio della BCE.

  60. Qualora la data di rimborso effettiva differisca dalla data di scadenza contrattuale (come accade solitamente per l’ABSPP), l’ammontare dei premi e degli sconti non ancora ammortizzato si considera realizzato in misura proporzionale al valore del capitale rimborsato.

  61. Cfr. articolo 5, paragrafo 3, del Regolamento (UE) n. 1163/2014 della Banca centrale europea, del 22 ottobre 2014, sui contributi per le attività di vigilanza (BCE/2014/41) (GU L 311 del 31.10.2014, pag. 23), e successive modifiche. È disponibile inoltre la versione consolidata non ufficiale con l’elenco delle modifiche.

  62. La decisione della BCE sull’importo complessivo dei contributi annuali per le attività di vigilanza per l’anno 2024 sarà adottata e successivamente pubblicata a metà marzo 2025.

  63. Maggiori informazioni sui contributi per le attività di vigilanza sono reperibili nel sito Internet della BCE dedicato alla vigilanza bancaria.

  64. Unità corrispondente a un dipendente che lavora per un anno a tempo pieno. Si include, in proporzione alle ore lavorate, il personale con contratto a tempo indeterminato e determinato (sia a breve che a lungo termine) e i partecipanti al Graduate Programme della BCE. Vi rientra altresì il personale in congedo maternità e quello assente per periodi di malattia prolungati. Sono invece esclusi i dipendenti in aspettativa non retribuita.

  65. Importi al lordo dell’imposta in favore dell’UE.

  66. Tali prestazioni connesse alle pensioni hanno ridotto l’obbligazione a benefici definiti registrata in bilancio. Per l’importo netto rilevato nel conto economico in relazione alle pensioni degli attuali membri del Comitato esecutivo e degli attuali membri del Consiglio di vigilanza dipendenti della BCE si rimanda alla nota 13.3 “Varie”.

  67. Cfr. il comunicato stampa del 13 marzo 2024 sulle decisioni del Consiglio direttivo.

  68. Le BCN dei paesi non appartenenti all’area dell’euro non hanno titolo a partecipare alla ripartizione degli utili, né sono tenute a coprire eventuali perdite della BCE.

  69. Ai sensi dell’articolo 32.5 dello Statuto del SEBC, la somma dei redditi monetari delle BCN deve essere ripartita tra le stesse in proporzione alle quote versate del capitale della BCE.